L'intervista
Magnitudo, il nuovo Ds Latini: "Voglio aiutare i ragazzi a non lasciare il calcio"
Mario Latini entra a far parte del mondo oro-nero come Direttore Sportivo del Settore giovanile
Tempo di novità in casa Magnitudo. La società oro-nera continua a definire il proprio organigramma in vista della prossima stagione, presentando nuove figure dirigenziali che andranno a rafforzare il progetto tecnico. Tra queste c'è Mario Latini, ex dirigente dell'Elis, che assumerà il ruolo di Direttore Sportivo per il settore giovanile. Latini porta con sé una solida esperienza e una visione chiara: "Sono stato chiamato per far crescere tutto il settore agonistico sotto ogni punto di vista: tecnico, fisico, ma anche mentale e comportamentale. Poi i risultati aiutano in tutte le categorie, vincere resta comunque una parte importate del processo". Il nuovo Ds ha poi illustrato nel dettaglio gli obiettivi delle singole categorie: "Nell'Under 14 dobbiamo accompagnare i ragazzi nel loro primo impatto con l'agonistica, perché devono abituarsi a questo tipo di campionati. In Under 15 abbiamo una rosa molto ampia, quindi l'idea è quella di fare due gruppi separati, ognuno seguito da un tecnico diverso. Lo scopo è permettere a tutti i 40 ragazzi di giocare, con l'obiettivo unico della crescita, ma in campionati separati. Ai 2010 e 2009 chiediamo un qualcosa in più rispetto al passato. Ci sono buone individualità e siamo soddisfatti del potenziale. Infine, per le due categorie regionali di Under 18 e Under 19 vogliamo trasformarle un bacino da cui attingere anche per la prima squadra. Saranno fondamentali nella nostra visione di continuità e e sviluppo". In conclusione Latini ha raccontato le motivazioni che lo hanno portato a scegliere la Magnitudo: "Il Presidente ha creduto in me sin da subito riconoscendo il valore del mio lavoro e volendomi fortemente in società. Ho accettato volentieri pur consapevole delle difficoltà che questo percorso comporta. Spero di ripetere quanto di buono fatto in passato grazie anche all'aiuto di tutti i tecnici e, soprattutto, di aiutare i ragazzi a scegliere di non abbandonare il calcio. La passione va alimentata e supportata, anche con l'aiuto delle famiglie, che devono sostenere i giovani senza creare alibi né nella vittoria e né nella sconfitta".