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L'intervista
17 Luglio 2025
Mauro Balducci (Foto©Elis)
Con la conferma di Mauro Balducci nel ruolo di Responsabile della Scuola Calcio, l’Elis opta per la continuità dopo i risultati ottenuti negli ultimi anni. Il metodo utilizzato ha portato un aumento della qualità dei gruppi e degli istruttori. Proprio in questa direzione Balducci vuole proseguire il suo lavoro: "Partiamo dalla conferma del titolo di Scuola Calcio di terzo livello e la cosa ci fa molto piacere. Per avere ciò abbiamo allenatori molto qualificati con un patentato per ogni fascia d’età. Nell’ultimo anno non abbiamo riscontrato grande crescita di numeri, ma si è alzata e di molto la qualità. Siamo già stati invitati al Niki, un torneo importante nel panorama laziale, vuol dire che anche le altre realtà iniziano ad accorgersi di noi e ciò ci inorgoglisce". Lo sviluppo tecnico dei ragazzi è la conseguenza di un lavoro programmato al meglio che garantisce tante figure di supporto: "Per questa stagione abbiamo aggiunto un tassello fondamentale, il Responsabile della didattica o Responsabile Tecnico. Era la figura che ci mancava perché è quella persona che non ci aiuta a far crescere i bambini, perché alla fine i ragazzi crescono con gli istruttori, ma ci aiuta a far crescere gli istruttori stessi lavorando in un certo contesto e in una certa maniera, con degli obiettivi programmati che poi l’allenatore deve riuscire a perseguire. Il Responsabile Tecnico non prepara la seduta di allenamento all’istruttore, ma gli dice quali sono gli obiettivi da raggiungere in quel determinato ciclo. In poche parole, il Responsabile Tecnico deve vigilare che la seduta di allenamento rispecchi sempre gli obiettivi posti e, in caso non lo faccia, non deve sgridare il tecnico, ma indicargli come agire per migliorare la seduta. Questo ci permette di far crescere in primis gli istruttori, che già sono di qualità, e poi anche i ragazzi". Oltre alla direzione tecnica, rimane sempre l’obiettivo di crescere a livello numerico: "Dobbiamo puntare ad un grande numero di iscritti, perché laddove avremo un buon numero che ci permetta di fare dei gruppi selezionati, potremo pensare di trattenere anche gli elementi migliori. Non punto a fare gruppi per vincere, perché non è l’obiettivo principale in questa fase, piuttosto con la mia esperienza ho capito che, se non faccio gruppi competitivi, dopo un anno i bambini più bravi vanno via. Per poterli trattenere dobbiamo creare dei gruppi buoni e un bel contesto. Alla fine nelle categorie come Esordienti o Pulcini, dove il numero ce lo permette, cerchiamo di fare due gruppi che restano comunque aperti, perché la crescita del ragazzo può variare da un momento all’altro, ma questa divisione ci serve per avere due gruppi dignitosi per ogni fascia d’età che possano confrontarsi con realtà simili alle loro, quindi diventa un campionato divertente anche per i ragazzi che sono più indietro". In chiusura, Balducci racconta del suo personale rapporto con la società con cui lavora ormai da diversi anni: "Il mio rapporto con l’Elis è incredibile, ormai mi sento di famiglia. Ho allenato 10 anni alla Tor Tre Teste, poi ho capito che era il momento di lasciare spazio agli allenatori più giovani e mi sono buttato in questa veste di Responsabile. Io ho aiutato l’Elis a crescere e viceversa: quando sono arrivato avevamo 30-40 iscritti, ora superiamo abbondantemente i 100, abbiamo un gruppo squadra per ogni fascia d’età che prima era una cosa impensabile, avevamo pochi gruppi misti. Ma l’artefice di tutto questo non sono solo io, perché il risultato me lo danno gli istruttori nel campo e se il bambino sta bene vuole restare".
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