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L'intervista

Nuovo volto al Bettini, Christian Lelli si presenta: "Qui ho visto grande potenziale"

Il club capitolino ha arricchito il suo organigramma con una figura di spessore in ambito marketing

21 Ottobre 2025

Nuovo volto al Bettini, Christian Lelli si presenta: "Qui ho visto grande potenziale"

Christian Lelli (Foto©CinecittàBettini)

"Questa è una generazione che ha tante possibilità di studiare: deve trovare terreno fertile per fare esperienza e crescere"

In vista della stagione 2025/2026 il Cinecittà Bettini ha intrapreso un nuovo percorso, inserendo nella propria dirigenza Christian Lelli nel ruolo di Direttore Marketing. Il nuovo arrivato ha espresso il suo stupore nel constatare la situazione critica del settore nelle squadre dilettantistiche: "Io vengo dal mondo dell’impresa e dell’editoria, sono principalmente un direttore marketing e un manager di multinazionali. Da un anno e mezzo, grazie al consiglio di Dario Pisani, mi sono avvicinato al Cinecittà Bettini accompagnando mio figlio e ho scoperto che, a livello dilettantistico, la figura del direttore marketing è pressoché assente, quando invece le potenzialità sono altissime. Paradossalmente le università, sia private che pubbliche, stanno aumentando l’offerta di corsi su questo tema, ma le società non sfruttano un aspetto così importante che potrebbe incrementare anche gli introiti. Ci sono club, anche storici, che rifanno i campi spendendo tanto e poi non lo comunicano. Come si può rientrare dell’investimento se non lo si pubblicizza? Da qui nasce la proposta alla società, nelle figure del Presidente Gianluca Monti e del Direttore Generale Daniele Andreozzi, di iniziare questo percorso. Visitare realtà storiche di Roma e notare la scarsa attenzione verso il marketing mi ha sorpreso molto. Questa è una generazione che ha tante possibilità di studiare e deve trovare terreno fertile per fare esperienza e crescere. Non entri nel marketing della Juventus appena uscito dall’università. C’è tanto bisogno di una figura del genere anche nelle società dilettantistiche".

Lelli ha poi spiegato più nel dettaglio in cosa consiste il lavoro del direttore marketing all’interno di una società sportiva: "Il brand è tutto. La fortuna che molte squadre hanno rispetto ai club di Serie A è lo stadio di proprietà: significa poter lavorare sulla propria struttura a 360 gradi. L’assenza di queste figure non consente di aumentare i ricavi, quindi si cerca sempre un espediente in più, come il ristorante o attività collaterali. Il lavoro da fare è duplice: a livello interno dobbiamo fidelizzare i tesserati, all’esterno rafforzare la nostra immagine. Questo porta ricavi che permettono di rientrare degli investimenti. Se vuoi avvicinare realtà importanti devi affiancarti a realtà importanti: spesso ne basta anche solo una. È questo lo “scoppio” che si cerca di innescare in una società, sportiva o meno. L’equazione del marketing è sempre la stessa: studiare il settore e legarlo al proprio target. Ci riescono solo i manager che hanno studiato e capito cos’è davvero il marketing. Oggi il calcio di alto livello va sempre più in questa direzione: il direttore sportivo non è più la figura di trent’anni fa, oggi è un manager che deve sapere di finanza; sono gli scout a proporgli i giocatori, mentre lui si occupa di altro. Per questo i giovani cercano di formarsi in questo senso".

Entrando più nel dettaglio, Lelli ha spiegato cosa lo ha colpito del suo nuovo club: "Il Cinecittà Bettini ha potenzialità enormi. È una società che si appoggia su un Municipio di 400 mila abitanti, il che è già un vantaggio, e si trova al centro di Roma. Un altro punto di forza è la struttura: non ne esistono molte così grandi. I campi sportivi sono stati rifatti da poco e sono affiancati da campi da padel, boxe, ristorazione e piscina. Ovviamente il core business deve restare il calcio. Quello che la società stava già facendo, e che continuerà a fare con ancora più forza, è comunicare tutto questo all’esterno. Anche sul calcio femminile, ad esempio, potrebbero esserci presto importanti novità. È fondamentale comunicare attraverso i principali organi di stampa per farci conoscere dal maggior numero possibile di persone, perché è quello che crea interesse nel pubblico. I livelli della comunicazione devono esserci tutti: quelli necessari e quelli che servono a innalzare l’immagine".

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