L'intervista

Di Ventura scalpita per tornare in campo: "Ad oggi nessuna chiamata"

Gabriele Tossio

Fino ad oggi non è stata una carriera qualunque quella interpretata nel calcio dilettantistico, con umiltà, allegria e professionalità, dal noto centrocampista Mario Di Ventura. Alla soglia dei trent’anni, il forte calciatore romano è ad oggi senza squadra: una circostanza spiacevole per lui, dovuta al grave infortunio subito lo scorso Aprile. Sì -racconta Di Ventura- purtroppo oltre alla pandemia anche un brutto stop fisico mi ha costretto e mi costringe tutt’ora praticamente ai box da oltre 5 lunghi e pesanti mesi". Si è comunque allenato ed ha ripreso a camminare ma anche a correre il buon Mario che ha trovato sostegno nel Città di Cerveteri, prima del periodo estivo ma ora, triste dirlo, è rimasto solo. "Questa storia mi ha fatto capire che quando servi e sei idoneo per dare un contributo materiale lievitano gli amici e le persone che manifestano nei tuoi riguardi una sorta di affetto: in caso contrario si rimane smarriti, praticamente abbandonati". Quindici anni di calcio vissuti a grandi livelli non sono evidentemente bastati a Di Ventura per godere di una stima calcistica anche pertinente ad un carattere, il suo, espansivo, generoso, molto gioviale. "Forse è un mio limite a questo punto -confida l’ex mediano tra le tante di Civitavecchia e Lupa Frascati- essere disponibile e aperto in generale nei confronti della vita e in particolar modo delle persone. Io però vado avanti per la mia strada fiero di quello che ho sempre dato. Mi manca il campo, ma Dicembre non è affatto lontano, anzi". Tra quattro mesi Mario Di Ventura potrà infatti  tornare a giocare una gara ufficiale: con chi, ancora non è possibile saperlo. "Cerco un progetto -conclude il centrocampista romano- che dimostri di credere nel sottoscritto prima come uomo, poi naturalmente come calciatore. Non è importante per me far parte di un club tecnicamente forte ma conta essere integrato in un contesto dove l’amore per il calcio nei suoi aspetti più puri e semplici sia la peculiarità dominante. L’anno scorso il mio cellulare era tempestato di chiamate e proposte, ora per il momento zero: il numero però è sempre lo stesso: aspetto con ansia una chiamata poiché il calcio è una parte importante della mia vita non solo sportiva".

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