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Con la Salernitana una Roma dai due volti. Delude la difesa, bene l'attacco
I tre punti servivano e tre punti sono arrivati. Domenica la Roma ha battuto la Salernitana con un netto 4-1 anche se la storia della partita racconta di un match dai due volti. Una sfida in cui la Salernitana ha rischiato di compiere il colpaccio. Un tipo di gara che si vede spesso dalle parti di Trigoria: le profondità delle rose delle varie under consente agli allenatori di avere sostanzialmente due squadre a disposizione e se le belle prestazioni non arrivano nel primo tempo, state pur certi che nella ripresa le cose cambiano. Nella ripresa Marco Ciaralli ha avuto la possibilità di inserire ragazzi come Cavacchioli, Cichella e Litti, nonostante le tante assenze nel gruppo dei 2005 (e per questo abbiamo visto all'opera molti 2006). Domenica, dicevamo, è stata una sfida dai due volti. Nel primo tempo la Roma ha faticato, e tanto, soprattutto dal punto di vista difensivo. Il gioco proposto dalla Salernitana del tecnico Cerrato è stato abbastanza lineare, ma ha comunque messo in apprensione, e a più riprese, Mengucci & Co. Il portiere ex Tor Tre Teste non è riuscito ad infondere sicurezza al reparto arretrato mostrandosi incerto soprattutto nella lettura delle verticalizzazioni campane. Il gol a freddo di Fusco arriva proprio per un'errata comunicazione con Morgantini, Karagiorgis e Touadi. La manovra della formazione di Cerrato era più o meno sempre la stessa: verticalizzazione forte e rasoterra sul centravanti, scarico per il centrocampista a rimorchio e imbucata alle spalle della difesa. La pressione giallorossa arrivava puntualmente con i tempi sbagliati concedendo così il fianco alle scorribande granata. Insieme a Mengucci è apparso sottotono anche Morgantini, proposto nell'inedito ruolo di terzino destro (in realtà nasce come difensore centrale), ma a cui andrebbero dati continuità, minutaggio e soprattutto fiducia. Sul versante opposto se l'è cavata degnamente Karagiorgis, anche lui adattato, che ha avuto anche il merito di realizzare il gol del momentaneo 2-1. Touadi ed il 2006 Plaia, schierati centralmente, non hanno convinto, più che altro perché sempre in difficoltà nella lettura delle verticalizzazioni della Salernitana. Come playamaker Ciaralli ha inserito subito il neo arrivato Jacopo Surricchio, ragazzo su cui il club ha puntato forte ma che non ha ben figurato all'esordio in giallorosso. Arrivato da pochissimi giorni a Roma, avrà ovviamente bisogno di tempo prima di entrare al meglio nei meccanismi giallorossi. Dal centrocampo in avanti solo prestazioni positive: l'ex Grifone De Angelis ha assicurato la solita prova di quantità e qualità, così come Mannini, che però non è riuscito ad incidere troppo con le sue giocate (come di solito accade). Patrizio Rozzi conferma la grande crescita che lo vede protagonista da inizio stagione con una qualità nel palleggio sempre più elevata e, soprattutto, con un enorme pregio: il 10 non si accontenta mai della giocata semplice orizzontale, la sua visione di gioco lo porta a ricercare sempre lo spazio con l'obiettivo di permettere ai compagni di ritrovarsi nelle migliori condizioni possibili per battere a rete. Da apprezzare la grinta di Marazzotti, rientrato dall'infortunio prima della sosta natalizia: si vede che ha la voglia di spaccare il mondo e questo lo ha portato, in alcune circostanze, ad agire con poca lucidità. Le qualità restano fuori da ogni discussione trattandosi di uno dei pezzi pregiati di questo gruppo. Una menzione particolare va a Giulio Misitano e Matteo Cichella. L'italo-americano si è dimostrato ancora una volta il bomber di cui questa Roma ha bisogno. Un attaccante che, oltre a segnare, svolge in maniera encomiabile la prima fase di pressing mostrando anche una certa attenzione in copertura. Non da meno Cichella, che si è seduto in panchina nei primi 45' considerata la titolarità di Surricchio. Così Ciaralli si è affidato alle sue geometrie inizio ripresa: il play ha allora cominciato a smistare il gioco della Roma, dettando tempi e ritmi alla partita con tranquillità, lucidità e intelligenza di alto spessore. Domenica prossima i lupacchiotti sono attesi dall'ostica trasferta sul campo del Crotone: l'imperativo è continuare a viaggiare in questo modo, in attesa di recuperare gli indisponibili. Il pareggio della Lazio, ancora capolista, in casa del Frosinone ha consentito alla Roma di accorciare di due lunghezze sui cugini. Domenica i biancocelesti se la vedranno con il Benevento secondo e - ricordiamo - la formazione di Ciaralli ha due gare in meno rispetto alle prime due della classe. L'occasione si fa più ghiotta che mai.