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L'intervista
L'ex tecnico della Primavera della SPAL, sollevato dall'incarico da poche settimane, ha parlato della sua esperienza nella Capitale
18 Febbraio 2022
Fabrizio Piccareta e lo staff dopo lo Scudetto (©De Cesaris)
"Roma, piacere di conoscerti. Adesso vinciamo insieme"
"Arrivai alla Roma grazie a dei contatti stabiliti con Federico Balzaretti qualche tempo prima. Mi contattò per far fare un'esperienza lontana da casa al povero Joseph Perfection. Ne nacque quindi questo rapporto con il direttore. Conosceva il mio modo di lavorare, ci fu poi un interessamento concreto ed il conseguente approdo nella Capitale"
Com'è stato l'approccio alla Roma?
"Diciamo che non ho avuto troppe difficoltà. Le mie idee metodologiche si sposavano alla grande con quelle che c'erano - e ci sono - alla Roma. Oltre tutto mi sono confrontato subito con il gruppo dei 2002, uno dei più forti in assoluto nel settore giovanile giallorosso. Con ragazzi come Cancellieri, Ciervo, Milanese, Agostinelli, Bove, Zalewski... Non devi fare nient'altro che cercare di farli esprimere nel migliore dei modi".
Diventò presto la Roma dei record con un attacco spaziale ed un dominio incredibile in campionato
"Mi prendo il merito di essere riuscito ad entrare nella testa dei ragazzi, questo principalmente grazie all'esperienza accumulata con i grandi. Bisogna sempre ricordare che ogni giocatore è diverso da un altro e ognuno va trattato in modo diverso in determinate circostanze. Dal punto di vista calcistico si può pensare sia facile lavorare con gruppi così forti, però sotto un certo punto di vista è più difficile: se fai delle scelte sbagliate, anche a livello di metodo, rischi di limitarli".
Tanti ragazzi di quella squadra stanno facendo cose importanti, anche se alcuni non stanno trovando troppo spazio pur avendo dimostrato qualità interessanti
"Li seguo sempre, come tutti gli altri giocatori che ho allenato in passato. Zalewski ha debuttato con il Manchester United e poi ha fatto anche gol ma non sta trovando continuità. Discorso simile per Bove. Devono restare tranquilli e sereni. Si allenano con giocatori del calibro di Lorenzo Pellegrini, di Mkhitaryan, sotto la gestione di un tecnico come Josè Mourinho. Ogni seduta giornaliera è davvero oro. Ciervo e Cancellieri hanno invece compiuto già un salto importante. Milanese sta dando riprova delle sue qualità in un campionato difficilissimo come quello di Serie B".
A proposito di Milanese. Lo scorso anno ha avuto un impatto importante in prima squadra, poi però non ha più avuto modo di esprimersi
Qualità e personalità sono fuori discussione. Tommaso è un ragazzo straordinario, un professionista esemplare. Per quanto riguarda lo scorso anno diciamo che la situazione di Fonseca non ha aiutato. Il portoghese è sempre stato sulla graticola e sicuramente non apprezzato fino in fondo. In quelle situazioni quindi provi a rischiare il meno possibile e affidarti a giocatori esperti. Devo dire però che sono rimasto sorpreso che la Roma lo abbia lasciato partire, se pur in prestito".
Com'è stato il tuo rapporto con i 2003?
"Se avessi avuto qualcuno di quel gruppo l'anno prima in finale contro l'Inter, probabilmente la finale Scudetto non l'avremmo persa. Evangelisti, Cassano, Dicorato e Satriano, ad esempio, sono giocatori di grande personalità. Sembra che loro siano stati un po’ figli di un dio minore, diciamo come se oscurati tra altri due grandi gruppi come 2002 e 2004, ma in realtà non è così. In generale è un gruppo magari meno bello da vedere, tecnicamente parlando, ma con uno spirito battagliero incredibile. Non fosse stato per la pandemia, nella stagione 2019-2020 saremmo arrivati fino in fondo anche lì. Sono contento che stiano facendo bene in Primavera, anche il loro futuro si prospetta roseo"
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