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Juventus Under 23: la seconda squadra si è rivelata un successo clamoroso

A distanza di cinque anni dalla sua fondazione, di dubbi ne rimangono ormai davvero pochi: il club bianconero ha fatto tredici

23 Maggio 2023

A destra Tongya

A destra Tongya, passato per l'U23 (Foto ©Raffaele Conti)

L'estate è ormai alle porte e con lei tutti i temi che terranno banco per i due intensi mesi che ci apprestiamo a vivere. Tra promozioni, retrocessioni, coppe e verdetti vari, senza dimenticare il calciomercato... Proprio in questi giorni è ritornato in voga il tema seconda squadra di cui, stando a quanto riportato da diverse testate nazionali, se ne starebbero per avvalere altri club come Atalanta e Sassuolo. Ad oggi, però, l'unica società ad averci creduto - per altro sin da subito - è stata la Juventus, che nel 2018 ha fondato la Juventus Under 23, diventata lo scorso anno Juventus Next Gen. Nonostante dubbi ed incertezze legate a molti aspetti, perlopiù economici, che avevano portato tutti gli altri club a guardare altrove, il club bianconero ha deciso di puntarci in maniera importante. I risultati sono arrivati quasi subito, tanto che nel giugno del 2020 la formazione allora guidata da Pecchia riuscì persino a conquistare la Coppa Italia di Serie C, mentre in campionato i bianconeri hanno sempre svolto il loro onesto lavoro, chiudendo le cinque stagioni attorno alla zona centrale della classifica. Nel frattempo, poche settimane fa, un'altra finale di coppa, stavolta persa, contro il Vicenza. I risultati più importanti, quelli che davvero contano per chi ha intrapreso un percorso di questo genere, sono arrivati soprattutto in quanto ai giovani che si sono affacciati in prima squadra. E "affacciati" è sicuramente un eufemismo. Senza contare le tante cessioni degli ultimi anni e soprattutto il valore dei cartellini di diversi giovani esponenzialmente aumentato negli ultimi tempi, la Juventus Next Gen va considerata come un successo solo per il grande supporto che i Millennials hanno saputo apportare alla prima squadra di Massimiliano Allegri. Nonostante qualche reticenza iniziale da parte del tecnico toscano, infatti, nella negativa stagione bianconera sono stati proprio i giovani ad accendere a più riprese la luce e adesso rappresentano il vero nucleo dal quale ripartire. Oltre a Enzo Barrenechea, che ha collezionato comunque cinque presenze, i protagonisti più in evidenza sono stati sicuramente Samuel Iling Junior (16 presenze, 1 gol e 2 assist), Matias Soulé (19 presenze e 1 gol) e Fabio Miretti (39 presenze e 3 assist). E poi la vera star a tinte bianconere, Nicolò Fagioli, che ha collezionato 37 gettoni tra campionato e coppe, impreziosite da 3 gol e 5 assist. Cosa hanno in comune questi calciatori? Tutti si sono fatti le ossa nella propria casa, con le metodologie targate Juventus e rimanendo sempre a stretto contatto con la prima squadra. Insomma, di questa Under 23, almeno per il momento e nonostante le spese che comporta, il club potrà dirsi sicuramente soddisfatto e senza considerare tutti gli altri benefici, uno su tutti: accelerare il processo di crescita dei giovani della Primavera. In attesa dei prossimi gioiellini - i 2005 Dean Hujsen e Kenan Yildiz su tutti - che stanno giocando in Primavera con i primi assaggi di seconda squadra, il futuro della Juventus, almeno sotto questo aspetto, appare più che mai roseo. In un momento economico così complicato per il calcio italiano, puntare sulle seconde squadre potrebbe rappresentare la strada giusta per rilanciare il nostro movimento e abbattere i costi. Sperando che qualche Macedonia non ci vada più di traverso...

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