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Semifinale
I 2006, che l'anno scorso misero ko il Diavolo all'ultimo atto, si ritrovano ancora a dover affrontare i rossoneri, ma questa volta in semifinale
20 Giugno 2023
Filippo Reale (Foto ©De Cesaris)
Ancora il Milan sulla strada dei 2006
Lo Stadio Riviera delle Palme di San Benedetto del Tronto il teatro dei sogni. Le 17.00 l’ora X da cui non si potrà più tornare indietro. Manca sempre meno alla semifinale Scudetto che vedrà da un lato la Roma di Marco Ciaralli e dall’altro il Milan di Christian Lantignotti: due gruppi fortissimi che, non a caso, si sono incrociati già nella scorsa stagione per l’ultimo atto tricolore, da cui uscirono trionfanti i giallorossi all’epoca allenati da Falsini. Per i rossoneri (di Abate), il dolore più grande che si palesa ai tempi supplementari, a una manciata di giri di lancette dal triplice fischio su partita e speranze. L’uomo Scudetto, Nardozi, e quel colpo di testa su assist di Feola a far esplodere tutta la gioia romanista in quel di Ascoli. Nardozi, con cui il diavolo dovrà fare ancora i conti dopo una stagione disputata quasi per intero da sotto età con l’Under 18. Un pericolo senza precedenti per il Milan che, oltre tutto, con la complicità dell’eliminazione della formazione di Tanrivermis dalla contesa Scudetto dovrà vedersela con una Roma al gran completo, orfana solo di Ivkovic per cui c’è già stato il rompete le righe. Un tesoro a disposizione di mister Marco Ciaralli che lo scorso anno, sempre in Under 17 ma con il gruppo dei 2005, dovette rinunciare alle speranze Scudetto per mano di un’altra lombarda, l’Inter, uscita vittoriosa in semifinale. Sarà un banco di prova importante per un gruppo di ragazzi che sa benissimo cosa vuol dire vincere lo Scudetto e che lo scorso anno si resero protagonisti di un cammino incredibile nonostante i favori del pronostico non sorridessero alla Roma, capace di far fuori tutte le big dai quarti in avanti. Un percorso leggermente più semplice, ma solo finora, per la formazione di Marco Ciaralli, reduce da un eloquente 4-0 (tra andata e ritorno) contro l’Atalanta di Bellini. Al di là del risultato, però, quel che più fa sperare dalle parti di Trigoria è il modo con cui i giallorossi hanno superato il primo ostacolo. Macinando chilometri e dando spettacolo col pallone tra i piedi, eseguendo al meglio il piano-partita improntato dal tecnico romano. Contro il Milan – che ha eliminato i cugini biancocelesti - sarà tutta un’altra storia, perché i 2006 rossoneri hanno ben poco da invidiare a quelli della Roma, in più con il desiderio ardente di vendicare la cocente sconfitta nella finale dello scorso anno. Da Magni a Mancioppi, da Parmigiani a Tezzele passando per Sala, Martinazzi, Bonomi e Sia, giusto per citare i pericoli principali, ma non certamente gli unici. Dall’altra parte i lupacchiotti, pronti a sfoggiare tutte le qualità del collettivo e di individualità, di gioco e di corsa, di muscoli e di qualità. Oggi intanto la squadra ha raggiunto le Marche per iniziare a preparare mentalmente e fisicamente la supersfida di mercoledì.
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