LO SPECIALE
Benvenuti in Elite. Accademia Frosinone, Masi: "Il segreto è il duro lavoro"
Una splendida cavalcata quella dei classe 2007 dell’Accademia Frosinone, i ragazzi di mister Lorenzo Masi hanno infatti lottato fino alle ultime giornate per guadagnarsi l’accesso al massimo campionato regionale. Un percorso commentato così dal tecnico gialloblù: "È stata una stagione difficilissima, il girone era molto competitivo infatti diverse squadre hanno tenuto il nostro passo come, ad esempio, la Libertas Centocelle. Noi siamo stati bravi a rimanere concentrati e non era facile, poi abbiamo vinto lo scontro diretto che ci ha dato il giusto slancio per il finale di campionato. Una stagione senza sconfitte, 22 vittorie e 4 pareggi in 26 apparizioni tra cui, la più decisiva, contro la Libertas". Il tecnico ci svela quindi quello che secondo lui è stato il segreto di questi successi: "Voglio essere sincero, l'ho detto anche ai ragazzi alla fine della stagione. Il nostro segreto è stato il continuo lavoro e l'aver fatto subito gruppo. Ovviamente ci sono stati momenti molto difficili ma siamo rimasti tranquilli e abbiamo continuato a lavorare con determinazione e lucidità. I ragazzi hanno sempre creduto nel nostro lavoro e anche negli scontri diretti abbiamo sempre mantenuto la calma che ci ha poi permesso di portare a casa il risultato". Anche nel percorso dei gialloblù, come in quello di ogni compagine, c’è stata una sliding door che ha fatto capire al mister che di poter arrivare fino in fondo: "C'è stata una partita nel girone d’andata, paradossalmente la terza, in cui abbiamo giocato contro la De Rossi in casa loro, dove hanno un fattore campo molto spiccato. Siamo andati subito sotto ma poi abbiamo reagito e abbiamo vinto 4-2. Da quella sfida siamo usciti con una consapevolezza diversa, avevamo capito di avere una buona squadra ma anche che avevamo quel qualcosa in più per poter far bene. Partita dopo partita abbiamo quindi acquisito consapevolezza nei nostri mezzi e, alla fine, questa è diventata la nostra arma vincente". Fondamentale, in una cavalcata del genere, è soprattutto il rapporto che il tecnico sviluppa con i propri giocatori e, in casa Accademia Frosinone, è sembrato fin da subito un legame ben solido: "È il primo anno che li allenavo e il più della squadra era nuovo però, come ho detto in precedenza, erano abituati a lavorare quindi ci siamo subito trovati bene e ci hanno permesso di mostrare le nostre idee che poi loro hanno messo bene in campo. La loro dedizione è stata cruciale, sempre presenti agli allenamenti ed hanno anche fatto dei sacrifici personali pur di raggiungere questo obiettivo". L’Under 16 fa parte di un biennio di crescita che porta i ragazzi ad affrontare il campionato Under 17, abbiamo quindi chiesto al mister, guardandosi alle spalle, come valuta la crescita dei propri calciatori, sia dal punto di vista calcistico che umano: "Si, guardandoci indietro siamo estremamente migliorati. Inizialmente siamo migliorati sotto l'aspetto del gioco. Abbiamo cercato di dare sin da subito un'impronta, un gioco verticale e con una pressione alta. Ma ad oggi la più grande crescita è stata quella mentale, i ragazzi hanno trovato continuità nelle prestazioni e soprattutto sotto l’aspetto della gestione dei momenti della gara e di quelli di difficoltà". I risultati non sono rimasti inosservati, diversi ragazzi sono stati infatti attenzionati dal Frosinone, una grande soddisfazione per qualsiasi tecnico: "Si, dei ragazzi sono stati attenzionati dal Frosinone grazie anche alla forte volontà del presidente Luigi Lunghi. Il fatto che io possa aver contribuito al raggiungimento di un traguardo così importante per i ragazzi è una delle cose più belle fatte in questa stagione". Arrivano poi i ringraziamenti per chi ha reso tutto ciò possibile: "Ringrazio il presidente Luigi Lunghi, per la fiducia ed il supporto che non sono mai mancati. Ringrazio tutto lo staff della società, partendo dai responsabili Vitagliano e Di Tullio. Ovviamente anche dei ringraziamenti speciali vanno a tutti quei componenti di questa società che lavorano lontano dalla luce dei riflettori ma che sono poi cruciali per raggiungere questi traguardi".