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Benvenuti in Elite. Atletico Vescovio, Alessandro: "Grande lavoro a livello mentale"

Giammarco Palaia

Abbiamo incontrato Mauro Alessandro, allenatore dell’Under 16 dell’Atletico Vescovio che ha dominato il proprio girone chiudendo al primo posto e guadagnando la promozione nel campionato Elite del prossimo anno oltre che si unisce anche alla grande riconoscimento della vittoria della coppa disciplina. Il mister ci ha raccontato l’andamento della stagione appena conclusa esprimendo tutta la sua soddisfazione per quanto di buono fatto dalla squadra, che è riuscita ha prendere il comando del proprio girone sin dalle prime giornate fungendo da lepre per le inseguitrici: "Non era affatto semplice e né scontato essere davanti a tutti per l’intera stagione, ma tutto lo staff è riuscito al meglio a gestire la pressione che i ragazzi sentivano e che li avrebbe potuti destabilizzare. E’ stato fatto un grande lavoro sull’aspetto mentale, cercando sempre di gestire al meglio le situazioni e gli inevitabili imprevisti che possono capitare all’interno di un campionato di questo livello, che avrebbe potuto nascondere diverse insidie. Il merito va ai ragazzi che, nonostante la loro giovane età, sono stati bravi a mantenere alta la concentrazione per tutte le partite. Al centro del progetto è stata messa la crescita degli atleti, senza pensare in maniera troppo insistente alla classifica e ai risultati, cercando di affrontare una partita alla volta, con lo staff focalizzato principalmente sulle conoscenze da trasmettere ai calciatori. Il calcio è uno sport situazionale, ma organizzare, codificare e allenare certi principi di gioco, rende il calciatore più sicuro e tranquillo nell’affrontare la gara" - afferma il mister-  il quale continua dicendo che in questo modo il gruppo si è cementificato perseguendo un unico obiettivo: "Diventare una squadra, con il risultato finale che ne è stato solo la logica conseguenza. La società è riuscita inoltre a trasmettere a tutti i componenti lo spirito di appartenenza, rendendoci parte di un gruppo con progetti e stimoli molto ambiziosi e facendo si che fossimo orgogliosi di indossare questa maglia e fare parte di questa famiglia".
La vera svolta della stagione è poi arrivata dagli scontri diretti, da cui nel girone di ritorno sono arrivati sette punti sui nove disponibili, questo ha permesso ai ragazzi di  guadagnare morale e fiducia. Ma la partita che è stata per il mister Alessandro l’emblema della stagione è sicuramente, sempre nel girone di ritorno, la trasferta della ventiduesima giornata sul campo del Cantalice, vinta per 1-0, con fatica e sacrificio, dove la squadra è riuscita, con carattere e determinazione, a mettere in pratica tutti gli insegnamenti ricevuti durante l’anno, capendo di essere forte anche nelle difficoltà e palesando maturità nello gestire le diverse situazioni, inoltre afferma che: "Tutto lo staff ha lavorato alacremente senza risparmiarsi mai, sia sul campo sia in aula con le numerose riunioni collegiali necessarie per approfondire ogni gara con una visione non solo prettamente tecnica ma anche sotto l’aspetto psicologico e morale". Per il tecnico la soddisfazione più grande è sicuramente la consapevolezza di essere riuscito a lasciare qualcosa di significativo ai suoi ragazzi e la certezza che questo bagaglio di conoscenze sarà importante anche per la realizzazione del loro futuro. Inoltre ammette che nessun giocatore sia stato più determinante rispetto ad altri: "Dato che ogni ragazzo ha contribuito alla realizzazione del successo della squadra, diventando parte integrante del progetto. Nelle varie fasi della stagione i calciatori sono stati infatti, adeguatamente alternati dallo staff, divenendo ognuno di essi fondamentale nei momenti decisivi". La società ha poi permesso ai ragazzi di partecipare a un torneo disputatosi a Barcellona, il quale ha dato la possibilità alla squadra di affrontare molte compagini estere e facendoli confrontare con realtà e stili di gioco diversi: "Questa esperienza è stata sicuramente estremamente positiva, non solo dal punto di vista calcistico ma anche personale, basti pensare che per alcuni di loro si è trattato del primo viaggio all’estero o del primo volo in aereo".

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