L'intervista
L'ex Frosinone Peres: "Sono rammaricato, ho sempre dato tutto, ma vado avanti"
Anima e cuore del Frosinone, da sempre. Indipendentemente dalla categoria, Andrea Peres è stato un vero Leone in ogni minuto in campo con la maglia giallazzurra addosso. Un'ultima stagione in Primavera, da fuori quota, con la consapevolezza di potersi concedere un sogno insieme a tutti gli altri giovani di Gorgone. Un altro, sogno, dopo la promozione dalla Primavera 2. E allora con quella garra tutta ciociara - abbinata a qualità, frutto di un mercato oculato e intelligente - ecco che nella prima parte di stagione il Frosinone si ritrova lì, dove forse mai avrebbe immaginato. Non tutte le favole, però, sono a lieto fine e da febbraio in poi ai leoncini si spegne la luce, concludendo l'annata al decimo posto. Una stagione che, comunque sia, resta positiva, in generale per i giallazzurri e, nello specifico, per i tanti giovani che si sono messi in mostra, tra cui Andrea Peres. A proposito di mancato lieto fine, però, tutto questo non gli è bastato per guadagnarsi la riconferma in terra ciociara.
Racconta il tuo cammino a Frosinone, che è stato sicuramente lungo e con non poche soddisfazioni
"Sono arrivato qui in under 17 con mister Di Michele, stavamo svolgendo un gran campionato ed eravamo pienamente nella zona playoff ma pur troppo il Covid-19 ha bloccato tutti i campionati e l’anno è finito così per sfortuna. La stagione successiva per me c'è stato il salto in Primavera con mister Marsella. L'annata non iniziò bene, per metà del girone di andata ci trovavamo in bassa classifica, ma ci siamo rimboccati le maniche fino a centrare il quinto posto. In più una mia soddisfazione personale, quella di essere convocato in prima squadra contro la SPAL. I due anni più belli li ho vissuti con Gorgone in Primavera. Il primo con la grande vittoria dei playoff contro una squadra blasonata come il Parma che ci ha permesso di conquistare la promozione in Primavera 1 e poi la recente stagione che ci ha visto protagonisti al cospetto delle squadre più forti d’Italia"
Nell'ultima stagione siete partiti alla grandissima regalandovi un vero e proprio sogno partita dopo partita. Poi qualcosa si è rotto e avete chiuso in decima posizione. Cos'è successo? Cosa non ha più funzionato?
"All'inizio siamo stati una sorpresa all’inizio e poi siamo diventati una conferma, perché non eravamo più la squadra neo promossa ma siamo diventati una forza del campionato. Con Gorgone abbiamo adottato un metodo di giocare che prevedeva di pressare l’avversario da subito, spingendo sempre avanti la squadra, anche dal calcio di rinvio del portiere. Abbiamo fatto benissimo per 3/4 di campionato battendo squadre come Milan, Juventus, Fiorentina e Bologna. Purtroppo nella fase finale del campionato, che ci ha portato poi a concludere con una decima posizione, c’è stato un calo dovuto dalla poca benzina che ci era rimasta, avevamo speso tantissimo fino a quel momento"
Tu sei stato uno dei fuori quota e, in generale, leader di questa Primavera. Come ci si sente ad avere quelle responsabilità?
"Fare il fuori quota ed essere considerato un leader sia in campo che dentro lo spogliatoio non è facile, ti assumi delle responsabilità quasi automaticamente. Dare l’esempio ai più piccoli di come ci si comporta in campo, in trasferta, dentro all’hotel, ma anche il compito di contribuire a creare un vero e proprio gruppo all’interno dello spogliatoio per essere coesi in campo e portare risultati positivi a casa. Devo dire che non ci sono mai stati problemi con nessuno, eravamo un bel gruppo e da questo punto di vista tutto è filato sempre liscio".
Nonostante il lungo trascorso e qualità che non mancano, il Frosinone ha deciso di non rinnovarti il contratto, nemmeno con rinnovo e poi prestito. Quali sono stati i motivi?
"Sinceramente non li so. So solo che a me dispiace moltissimo perché in 4 anni a Frosinone ho sempre dato l’anima e sputato sangue per la maglia, sia in allenamento che in partita. Però la vita va avanti e come si dice molto spesso chiusa una porta si apre un portone"
Cosa ti aspetti dal futuro?
"Dal futuro mi aspetto di fare nuove esperienze formative che mi aiutino ulteriormente a crescere. Il mio impegno sarà sempre massimo, indipendentemente da maglia e categoria".