l'intervista

Tommaso Ciardi: "Monza? Che bellezza. Il ritiro con la prima squadra un sogno"

Una stagione da applausi, l'ennesima per Tommaso Ciardi, dopo una vera e proprio scalata nelle giovanili dilettantistiche. La chiamata della Lazio non è stato altro che la naturale conseguenza di una crescita esponenziale, passo dopo passo, parata dopo parata. 

C'è bisogno solo di un paio di guanti. Tommaso Ciardi, il faro nella tempesta

Prestazione super del portiere biancoceleste nel derby perso con la Roma, evitando che il crollo del muro assumesse dimensioni maggiori

Con l'addio di Mauro Bianchessi e l'approdo del direttore a Monza, il dirigente ha voluto fortemente alcuni dei suoi pupilli. Tra questi c'è proprio Tommaso Ciardi, che il 1 luglio è volato in Lombardia per tingersi di biancorosso. Subito il ritiro con la prima squadra per il portiere classe 2006, che si è raccontato a tutto tondo ai nostri microfoni. "Ho iniziato a giocare a calcio in una squadra vicino casa mia, il Monteverde Club, subito tra i pali, ma poco dopo sono andato all'Urbetevere. Da lì il volo al Grifone, una società a cui devi molto perché sono cresciuto tanto sopratutto dal punto di vista mentale. Dopo 4 stagioni lì è stata la volta del Campus Eur, che mi ha permesso di volare tra i professionisti - ha esordito Ciardi, che poi ha continuato raccontando l'esperienza in biancoceleste - Alla Lazio ho avuto due figure di riferimento davvero importanti, mister Cristian Terlizzi e Cristiano Viotti (preparatore dei portieri, ndr). Da loro ho imparato veramente tanto e non li ringrazierò mai abbastanza. Concludo i ringraziamenti citando il direttore Mauro Bianchessi che mi ha portato qui a Monza, una società stupenda in cui mi sono trovato subito a mio agio. Lasciare casa non è facile, certo, ma se fai una cosa che ti piace neanche te ne rendi conto. Il ritiro con la prima squadra? Un sogno che si realizza. Per giorni in campo e fuori con calciatori di spessore, un onore allenarsi con loro ed esordire. Sto vivendo dei momenti davvero speciali, per me e per la mia famiglia".

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