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sù il sipario
08 Settembre 2016
Carlo Tavecchio e Simona Rolandi (foto sportface.it)
Sinergie, cambio di mentalità, strutture idonee: la rincorsa del calcio femminile italiano agli altri paesi europei e del mondo non può prescindere da questi tre concetti base. E' quanto ribadito da addetti ai lavori e rappresentanti delle istituzioni questa mattina nella cornice romana del Foro Italico, in occasione della presentazione dei calendari di Serie A e Serie B per la stagione 2016/17. All'evento, condotto da Simona Rolandi giornalista di Raisport, hanno preso parte giornalisti e rappresentanti delle società dei due massimi campionati nazionali, ma anche numerosi ospiti di livello a cominciare da Carlo Tavecchio e Antonio Cosentino.
“Il calcio femminile va continuamente promosso, perché di suo non arriva – ha affermato il presidente della FIGC – Faremo investimenti nelle strutture e uno dei principali obiettivi sarà quello di snaturare la mentalità maschilista tipicamente italica”. Gli fa eco il presidente LND: “Si può e si deve fare di più, in Italia abbiamo un problema culturale che va affrontato. Come? Iniziando a introdurre questo sport nel mondo della scuola. Inoltre, sarebbe bene che ogni società avesse una struttura idonea”.“Garantire alle ragazze le stesse opportunità dei ragazzi” è l'auspicio del Delegato al Calcio Femminile Sandro Morgana che, in merito alla crescita di questo movimento negli ultimi anni, ha parlato della riforma che sarà in vigore dal 2018 come “un contenitore diverso per un contenuto in costante aumento”. A rappresentare lo Stato, la vice presidente del Senato Valeria Fedeli, che ha confessato: “Il mio sogno è vedere il calcio femminile tra i Professionisti”.
Importante anche l'intervento di due ex glorie del calcio italiano come Gianni Rivera e Antonio Cabrini. Il Pallone d'Oro 1969 tocca il tema dei settori giovanili “insistere sui vivai, nel maschile quanto nel femminile” e alla domanda “Come vedresti una donna su una panchina di una squadra maschile?” il Golden Boy ha risposto “In futuro, perché no?”. Il calcio nelle scuole è una necessità anche per l'attuale CT della Nazionale italiana femminile: “Le bambine non crescono con la mentalità da atleta: è questa la grande mancanza del nostro paese, a differenza degli altri”.
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