IL CASO
Pezone abbandona Fondi: ed il popolo rossoblu si muove
Con l'avallo di Carlo Tavecchio nascerà in queste ore il Racing Latina con lo spostamento del titolo nel capoluogo
“A Fondi parlerà il rettangolo di gioco, la squadra si chiamerà Racing Fondi e ci tengo a fare un buon campionato e ad investire sul territorio”- queste le parole, non più di qualche settimana fa, del presidente del Racing Roma, Antonio Pezone, in una conferenza stampa indetta allo stadio “Purificato” della città pontina. Parole che sono state disattese. Nei giorni successivi a tale conferenza, voci di corridoio sempre più insistenti hanno dato vita ad un eclatante dietrofront con il signor Pezone pronto a dirottare il suo progetto sportivo a Latina, con l'obiettivo di riportare i nerazzurri tra i professionisti, dopo aver accusato la piazza rossoblu di non averlo accettato, ma di aver "Fatto il pieno di insulti" come riporta il sito bzona.it, citando il patron del Racing. Al di là della difficoltà di pensare come una tifoseria possa insultare un neo presidente che fondamentalmente non conosce, risulta comprensibile qualche muso storto davanti a scelte come quelle di portare il nutrito settore giovanile rossoblu ad Ardea e far giocare solo la domenica la prima squadra allo stadio di via Arnale Rosso facendola allenare, di fatto, nella provincia romana. La piazza di Fondi, non caldissima come tante altre, ma comunque legata alla storia ed al calcio fondano, si è "sentita presa in giro" come si mugugna per le strade, dopo la decisione di trasferirsi a Latina, dove il sindaco Damiano Coletta ha accolto di buon grado il nuovo progetto, in attesa di essere ufficializzato nelle prossime ore con il consenso di Carlo Tavecchio.
Risorgerà il calcio a Latina con il Racing Latina, morirà, in pratica, a Fondi dove, se tutto va bene e ci saranno imprenditori pronti a rimboccarsi le maniche, si ripartirà dalla Terza categoria con buona pace dei tifosi e tanti saluti alle passate stagioni in cui si giocava contro squadre blasonate come Catania, Lecce, Juve Stabia e Foggia, per citarne alcune. La rabbia e la delusione tra i fondani è tanta, al punto che qualcuno auspica venga fatta chiarezza al più presto sulla vicenda e si dice pronto ad adire le vie legali per verificare che questo "passaggio di società" abbia rispettato tutte le regole previste dalla normativa. Quel che è certo è che il popolo fondano non resterà a guardare, trattandosi di una città che, soprattutto negli anni passati, ha sempre potuto contare su un discreto numero di tifosi allo stadio e che può vantare nomi di rilevanza nati proprio con la casacca rossoblu. Sicuramente si riuscirà a fare chiarezza su questa storia, ma starà poi a quel punto ai fondani (imprenditori, appassionati e tifosi) lasciarsi alle spalle le chiacchiere e le polemiche attuali e degli ultimi anni riscoprendo una nuova vita calcistica.