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L'INTERVISTA

Fanì e i segreti del Frosinone tra mercato, tecnici e scouting

Un viaggio a 360° nel settore giovanile gialloblù, partendo dall'Under 15 arrivando alla Primavera, il Coordinatore fa una panoramica completa del vivaio frusinate

03 Aprile 2019

Emanuele Fanì ©FrosinoneCalcio

Emanuele Fanì ©FrosinoneCalcio

Emanuele Fanì ©FrosinoneCalcioPer le giovanili del Frosinone è un buon momento. La società del presidente Maurizio Stirpe è in corsa con tutte le categorie per le fasi finali dei vari campionati. In questo excursus dall'Under 15 fino ad arrivare alla Primavera, ci siamo fatti accompagnare da Emanuele Fanì, Coordinatore del Settore Giovanile gialloblù.


Direttore, partiamo dai più piccoli fino ad arrivare alla Primavera. Qual è la panoramica generale del vostro settore giovanile?

"Sicuramente buona. Partendo dall'Under 15, parliamo di un gruppo che ha sempre sostato nella zona alta di classifica. Un gruppo che ha svolto un cammino spettacolare. Ma non è tutto, possiamo ancora migliorare la nostra posizione. Per l'Under 16 i giochi sono più aperti. L'obiettivo è assolutamente quello di consolidare la terza posizione. Con l'Under 17 è più complicata. Dobbiamo vincere a tutti i costi le partite che ci rimangono e sperare in un passo falso di quelle davanti tra Ascoli, Palermo e Pescara. In caso, vogliamo approfittarne e rientre in gioco per il quarto posto. Concludendo con la Primavera 2, anche qui abbiamo ancora un piccolo lumicino di speranza. Battendo l'Ascoli e il Crotone - due sfide particolarmente delicate - il nostro campionato si può riaccendere. Speriamo nei play-off".


Ritornando all'Under 15, c'è una cosa che tutti gli addetti ai lavori si chiedono: come scegliete l'attaccante titolare? Cifarelli, Palmieri, Altobello, Piacentini, Selvini: tutti centravanti da 20 gol. Non può essere un caso...

"Il nostro reparto scouting è di assoluto livello. Il metodo che usiamo è il seguente: prima si setaccia la regione Lazio, poi ci si espande a macchia d'olio fino ad individuare il profilo che possa interessare al Frosinone. Una volta compiuta la cernita, i ragazzi vengono posti sotto la sapiente osservazione del Direttore dell'Area Tecnica Salvini il quale, prove alla mano, sbaglia raramente decisione. Dunque merito allo scouting nello scovare i campioncini e merito al Direttore nell'individuare il potenziale bomber. Non si tratta più di un esperimento ma di una certezza".


Poi, c'è pure chi il Frosinone lo lascia. Giacomo Faticanti è stato protagonista di un passaggio alla Roma. Se lo aspettava?

"Con la famiglia del ragazzo eravamo stati chiari. Lui aveva altre richieste ed ha preferito proguire altrove. Nonostante ciò, siamo rimasti in ottimi rapporti. Deluso? No, ci dispiace perché si tratta di un buonissimo profilo. Come si dice? Morto un papa, se ne fa un altro". 

Giacomo Faticanti in maglia giallorossa ©Cippitelli


Passiamo a parlare dei coach. Il vostro parco allenatori fa invidia a parecchia società cominciando con Di Michele, passando per Galluzzo e arrivando a Marsella.

"David Di Michele è sicuramente una piacevole sorpresa. E' una sorpresa perché si tratta del primo anno di lavoro con degli adolescenti. Diciamo che all'inizio poteva rappresentare una sorta di punto interrogativo, invece si è dimostrato competente al livello tecnico ed sufficientemente empatico con i giocatori. Il tutto accompagnato da grandi risultati. Nota di merito per Giorgio Galluzzo. Dopo un'esperienza poco positiva con la Primavera - difficile combattere con l'Inter di Pinamonti o l'Entella di Zaniolo - l'anno scorso si è comportato bene con l'Under 16 e quest'anno sta facendo ancora meglio con la 15. Ha il DNA da vincente. Chiudiamo con Luigi Marsella che per noi rappresenta una certezza. Per noi è una vecchia conoscenza, è rientrato alla base dopo la parentesi di stop successiva alla vittoria dello Scudetto".


Concentriamoci sulla Primavera. Emin Ghazoini, passato al Torino in prestito, rappresenta motivo d'orgoglio per la vostra società.

"Da quando Ghazoini è stato prelevato dall'Urbetevere, ci siamo subito accorti della grande qualità del ragazzo. Un giocatore attaccato alla maglia, un lavoratore serio che era già nel giro della nazionale marocchina. Quando ci è arrivata questa richiesta dal Torino, il Presidente e il Direttore Salvini hanno voluto dare questa chance al ragazzo per disputare il campionato di Primavera 1. Per il momento si tratta di un prestito, ma noi gli auguriamo possa andare più avanti possibile con il proprio cammino".


Cosa è mancato al gruppo Primavera in questa stagione?

"Forse sarò troppo di parte, ma siamo stati molto sfortunati. Per un motivo o per l'altro, nei momenti decisivi della stagione, ci è mancato un blocco di ragazzi importanti. Tra l'altro, e questo non è assolutamente motivo di pecca, la nostra rosa è stata spesso bacino per la Prima Squadra. Durante la settimana è accaduto spesso che salissero calciatori. Con un pizzico di fortuna in più avremmo una diversa situazione di classifica".


Chiudiamo con Andrea Errico. Su di lui ci sono gli occhi vigili di diverse società, il ragazzo piace e non poco. Che programmi avete per il centrocampista ex Savio?

Errico lo considero ormai un calciatore di Prima Squadra, sarebbe una domanda da fare al Direttore Salvini. Scende spesso con noi, ma per me rimane uno dei grandi".

Andrea Errico ©DeCesaris

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