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L'intervista

Gabriele Gravina: "Chiudiamo i campionati e cambiamo la C"

Le parole del presidente della FIGC intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Tv Italia

30 Marzo 2020

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina

E' tornato a parlare GabrieleGravina. Ai microfoni di RadioCusanoTvItalia, il presidente della FIGC ha toccato diversi temi del mondo del calcio: dall'emergenza sanitaria, al ritorno in campo, passando per il fondo salva calcio e la possibile riforma della Serie C.


Campionati

Partendo dalle dichiarazioni del ministro delle PoliticheGiovaniliedelloSport Vincenzo Spadafora, che ha ribadito l'impossibilità di tornare ad allenarsi prima di maggio, il presidente Gravina ha replicato: “Prima di qualsiasi considerazione, aspetterei la decisione del consiglio dei ministri. In ogni caso questa situazione richiede una profonda riflessione sul momento di difficoltà e sui nostri modelli di vita che stanno cambiando. Un blocco delle attività per tutto aprile, non ci permetterebbe di riprendere a giocare prima di fine maggio, ma questo è uno degli scenari che avevamo già ipotizzato. La nostra priorità, in ogni caso, è di portare a termine tutti i campionati. Abbiamo norme chiare e non possiamo permetterci di passare un'estate piena di contenziosi legali. Sia la Uefa che la Fifa si stanno impegnando per permetterci di sforare la data del 30 giugno per arrivare a chiudere i campionati anche ad agosto. Il tutto senza, però, compromettere la stagione 2020/2021".


Fondo Salva Calcio

Guardando al futuro il presidente ha inoltre avanzato una proposta: “Dobbiamo sfruttare questa occasione per ottenere risultati positivi. Non possiamo chiedere al governo fondi, perché ci sono ben altre priorità, ma possiamo chiedere che il mondo del calcio venga considerato alla pari degli altri settori dell'economia. Dobbiamo ideare un fondo salva calcio nel quale far rientrare le risorse della federazione, che farà sacrifici, ma anche risorse che derivino, ad esempio, dal mondo delle scommesse. Le società sono titolari di un diritto d'autore, che deve essere tutelato, come ribadito anche dall'UE. L'evento sportivo è un prodotto sul quale di scommette e che genera un movimento di 14,7 miliardi di euro l'anno. Come già avviene in altri stati, bisognerebbe destinare l'1% di questi soldi al fondo salva calcio. Un fondo che servirebbe per tutelare i giovani, i vivai, ammodernare le strutture e per venire incontro a tutte una serie di esigenze oggettive”.


Riforma Serie C

Quindi il presidente della FIGC Gabriele Gravina si è soffermato sulla Serie C, per la quale auspica un cambiamento: “Tutto il sistema sta vivendo difficoltà e la Serie C soffre molto. Dobbiamo riuscire in tempi rapidi a realizzare una rivoluzione culturale. Le mie proposte le ho già avanzate. Al momento c'è un dislivello tropo ampio tra la B e la C e tra la C ed i campionati dilettanti. Servirebbe una formula diversa. La mia idea sarebbe quella di creare una Serie C d'Elite a 20 squadre professionistiche, quindi un'altra categoria con 40 squadre semiprofessionistiche. Bisogna cambiare, perché se pensiamo che, una volta passata l'emergenza, tutto ritorni come prima, allora sbagliamo. Dobbiamo usare questa fase negativa per ottenere risultati positivi per il futuro”.


Emergenza

L'ultima battuta Gravina l'ha rivolta alle tempistiche attuate dal momendo del calcio prima di sospendere l'attività: "Non avevamo l'esatta dimensione del fenomeno quando abbiamo giocato. Non abbiamo scienziati o virologi e ci siamo attenuti alle lettera a quelle che erano le ordinanze. Lo stesso ha fatto anche l'Uefa".

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