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Gualtieri, difensori e portieri: quanto conta l'altezza nel calcio
Una vera e propria lezione impartita dal Responsabile Sport Science Development per il Settore Giovanile del Parma
Da oramai diversi anni si sta andando sempre di più verso una direzione univoca, che non vede ulteriori possibilità: difensori centrali e portieri, se bassi, non possono fare strada. A confermarlo sono le parole di tanti addetti ai lavori e, soprattutto, la realtà dei fatti. Dai settori giovanili professionistici fino alla Serie A, i giocatori che in determinati ruoli non raggiungono parametri di altezza prestabiliti non se ne vedono più. Da decenni a questa parte stereotipi e luoghi comuni avvelenano talmente tanto il nostro calcio da convertirsi in vere e proprie scelte. Quante volte sulle tribune dei campi abbiamo sentito che un portiere X farà la famosissima lastra al polso per capire a quale altezza arriverà. "E' troppo basso, non può fare il centrale di difesa", "Un portiere basso non può esistere, soffre sulle palle alte".
Una realtà ben diversa
Ma se analizziamo quanti sono i fattori sui quali l'altezza influisce per i portieri ed in particolar modo per quanto riguarda i difensori, capiamo che la realtà è ben diversa. Uno spunto ce lo ha fornito Domenico Gualtieri, Responsabile Sport Science Development per il Settore Giovanile del Parma. Gualtieri ha tenuto una vera e propria lezione durante il primo clinic organizzato dalla Lodigiani lo scorso sabato, focalizzandosi proprio sull'altezza. Gli aspetti funzionali che incidono nel profilo di un difensore centrale sono davvero pochi e solamente in uno è davvero determinante: il duello aereo. Ma anche in questo caso, spiega Gualtieri, ci sono delle variabili che spostano l'ago della bilancia, perchè come fattore, oltre all'altezza, troviamo anche la tempistica del salto, la lettura della traiettoria, il posizionamento del corpo e le doti atletiche, una su tutte l'esplosività. Quindi, l'altezza appunto, non è sicuramente la determinante assoluta. E se proseguiamo nell'analisi delle abilità che un difensore centrale dovrebbe avere capiamo che l'altezza c'entra sempre poco e niente. Duello a terra, lettura delle situazioni, posizione del corpo, lavoro sulla linea (capire quando accorciare in avanti e quando scappare all'indietro). Per non parlare poi della fase di possesso palla, considerando che nel calcio moderno sono proprio i centrali a determinare lo sviluppo della manovra; e anche in questo caso l'altezza non può certamente considerarsi un fattore. La domanda finale che si pone Gualtieri al termine della spiegazione è una: "Stiamo sbagliando qualcosa?".
Esempi ed eccezioni
Tutto questo per dire che nella stragrande maggioranza dei settori giovanili vengono fatte delle selezioni in base all'altezza, scartando spesso difensori centrali e portieri perchè bassi. Eppure qualche esempio che ha sconfessato questi criteri c'è e c'è stato. Il primo che viene in mente ha persino vinto un pallone d'oro nel 2006, Fabio Cannavaro (1.75); un altro ha conquistato la Champions League con l'Inter nel 2010, Ivan Cordoba, dal basso dei suoi 173 centimetri. Stesso discorso per i portieri, come Angelo Peruzzi e Luca Bucci (il predecessore di Buffon nel grande Parma), un metro e ottanta entrambi, eppure di strada ne hanno fatta. Arrivando a giorni più recenti non possiamo non citare Alessio Cragno, che di centimetri ne vanta comunque 184, ma tra i portieri è senza dubbio uno dei più bassi nella nostra Serie A. Eppure l'estremo difensore del Cagliari pare che ci sappia proprio fare tra i pali.