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Focus
20 Ottobre 2020
La vittoria sul campo della Cavese è tutta a tinte biancocelesti. A timbrare il cartellino infatti sono stati Mamadou Tounkara e Alessandro Rossi, entrambi ex Lazio, che hanno regalato la vittoria ad una Viterbese che non aveva iniziato al meglio il campionato. Fin qui, un pareggio e tre sconfitte l’avevano condanna alle zone basse del girone C, ma i tre punti ottenuti danno la spinta giusta per continuare la stagione nel modo migliore. Al 4’ il gigante senegalese sfrutta l’assist perfetto di Urso e insacca la palla in rete per il vantaggio gialloblu, poi mezz’ora dopo è l’attaccante classe 1997 a mettere in sicurezza il risultato e a regalare un’altra gioia a Maurizi. I due talenti, cresciuti nel settore giovanile laziale non sono certo delle sorprese: Tounkara, arrivato nel 2012 dalla Juvenil B del Barcellona che non gli propone il rinnovo di contratto, si unisce nel 2014 alla Primavera biancoceleste con cui vince un Campionato, due Coppe Italia e una Supercoppa di categoria ed esordisce in prima squadra nell'ultima giornata di campionato nel maggio dello stesso anno in Lazio-Bologna. Se potessimo chiedere ai due giovani attaccanti quale è il loro ricordo più bello vissuto insieme la risposta, scontata, sarebbe una data: 1 maggio 2015. In quel pomeriggio di sole i giovani allenati da Inzaghi sconfissero la Roma in finale di Coppa Italia in un Olimpico che diventò presto il loro palcoscenico. È quello il periodo di una Lazio Primavera stellare, un trampolino di lancio per giovani talenti che negli anni a seguire faranno molto parlare di loro, come Alessandro Murgia, Simone Palombi e proprio Alessandro Rossi. Per lui un’infanzia passata indossando l’aquila, prima con gli Allievi Nazionali, poi appunto con la Primavera per poi esordire in Serie A nel gennaio 2017. Per entrambi però le porte di Formello si chiudono presto: Tounkara gira prima l’Italia, unendosi al Crotone, poi alla Salernitana. Nel 2017 viene reintegrato nella prima squadra della Lazio e viene convocato in occasione del match vinto contro il Pescara subentrando nei minuti finali a Ciro Immobile. Nell’estate di quell’anno però per lui nel belpaese sembra non esserci più posto: vola prima in Albania all’SK Flamurtari di Valona, poi in Svizzera allo Schaffhausen e infine in Polonia all’ MFK Zemplín Michalovce. Nello scorso anno è la Viterbese ad accaparrarsi il giocatore e ad inserirlo nel proprio attacco, reparto che quest’anno condivide con il suo amico ed ex compagno Alessandro, reduce anche lui da numerosi prestiti tra Salernitana, Venezia e Juve Stabia. Cresciuti e svezzati dalla Lazio, che ha saputo cogliere e maturare le loro capacità, ora si godono insieme gli applausi di una Viterbo che può e deve affidarsi a loro per poter sognare in grande. E magari chissà se un giorno, a spegnersi su loro ci saranno i riflettori dell’Enrico Rocchi, per fare spazio a quelli di un Olimpico che ancora, questi due ragazzi, li ricorda bene.
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