Focus
Roma, Cristian Padula all'esordio con De Rossi. E questo è solo l'inizio
Appena una mezz'ora giocata nelle prime otto gare di Under 18. La stagione di Cristian Padula è iniziata tutt'altro che bene con la Roma di Giuseppe Scurto. Un problema al piede lo ha tormentato per diverse settimane, senza mai scalfire quella determinazione che ha sempre contraddistinto il bomber classe 2004. Anzi, che lo ha contraddistinto da un anno a questa parte, proprio quando è iniziata la sua ascesa. Sì, perchè negli anni passati i gol dell'attaccante di Ostia, cresciuto tra Casal Bernocchi e Ostiamare ai tempi della scuola calcio, non sono mai mancati. Anche quando non era il titolare indiscusso nei 2004 entrando soprattutto a gara in corso e, puntualmente, apponendo la propria firma sul tabellino dei marcatori. Tempi andati, un passato non troppo lontano ma già archiviato. Proprio come il problema al piede. Il presente conta più di tutto e l'esordio in Primavera nella sfida in casa dell'Inter è una chiara dimostrazione dell'attenzione che la società rivolge nei confronti di Padula. Senza dimenticare il primo contratto da professionista firmato in estate. Sì, erano gli ultimi scampoli della partita, in cui di fatto Padula si vede poco e niente. Anche perché qualora si fosse visto, state pur sicuri che ci avrebbe pensato lui a chiudere i giochi. Quello che conta è come lo abbiamo ritrovato dopo gli evidenti progressi mostrati nel corso della passata stagione. Step compiuti sotto tutti i punti di vista. Sul piano fisico, mostrando una decina - almeno - di centimetri in più rispetto a un anno e mezzo fa. Una muscolatura ben sviluppata. Ed una maturità tecnico-tattica che ci ricorda Edin Dzeko. Calma. Nessuno ha detto che Padula sia il nuovo Dzeko, ma molto più semplicemente che il bomber, che bomber è sempre e comunque, ha imparato anche a dialogare con i compagni, comprendere le situazioni di gioco avendo sviluppato una maggiore cognizione di quando e come affondare. E, soprattutto, è diventato una sorta di regista offensivo in grado di abbassarsi sulla trequarti ed innescare gli esterni o gli inserimenti dei centrocampisti. Qualità che forse aveva già in dote, ma che probabilmente restavano sopite sotto la valanga di gol realizzati in ogni stagione. Ora è un calciatore maturo, che non vive più solo per il gol, o meglio, vive anche per il gol degli altri. Nicolò Liburdi e Leonardo D'Alessio in finale Scudetto di Under 17 ancora ringraziano. Insomma, ora Padula è rientrato e può finalmente guardare con fiducia ai prossimi mesi. In fondo, dicono sia sempre quello il sogno che ha sin da bambino.