L'intervista
Il Cobra Sandro Tovalieri: "Vi racconto il mio Lorenzo Pellegrini"
Il Cobr
Mister, che tipo di giocatore era Lorenzo Pellegrini nel settore giovanile?
"Un profilo che ogni allenatore vorrebbe avere. Poteva giocare in qualsiasi posizione variando l'interpretazione del ruolo a seconda delle necessità della squadra. Aveva tutto: qualità tecnica, visione di gioco, attenzione alla fase difensiva. Peccato per qualche acciacco fisico di troppo, anche in passato gli succedeva. Nella scorsa stagione si è fatto male prima degli Europei e non ha partecipato alla spedizione azzurra. Quest'anno poi è stato squalificato prima del derby in un momento di forma strepitoso. Adesso sta rientrando dopo un altro problema fisico e anche in questa circostanza in un periodo top. Queste situazioni possono penalizzarti, ma fa tutto parte del gioco, sono momenti che ti aiutano a crescere".
Negli ultimi anni sono state rivolte diverse critiche a Pellegrini, per la maggior parte ingenerose. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
"I ragazzi bisogna aspettarli, non si può pretendere tutto e subito, soprattutto se si tratta di giocatori del posto. Lorenzo è romanista, ha una famiglia romanista, è normale che si senta più responsabilizzato. Roma è una città importante, a vent’anni giocare in uno stadio come l'Olimpico, con un pubblico che vuole vincere… Per un ragazzo non è facile. Credo sia sbagliato fare paragoni con Totti o De Rossi, di gente così non ne esce tutti i giorni e anche loro hanno passato momenti difficili. Fa tutto parte della routine calcistica. Lorenzo è stato bravo a sopportare le critiche continuando a dimostrare il proprio valore, adesso quando è assente si sente la sua mancanza. Mourinho, che non è l’ultimo arrivato, ha detto che ne avrebbe voluti undici di Pellegrini, se ci crede lui dovremmo farlo tutti".
A proposito di critiche, ricordi quando Pellegrini venne attaccato per aver pubblicato una foto e gli auguri a Ciro Immobile? Tu che hai vissuto Roma anche da giocatore cosa ne pensi?
"Tra colleghi siamo tutti amici, la rivalità tra Roma e Lazio spinge i tifosi a vedere cose che non esistono. Due ragazzi che giocano in Nazionale insieme, sono amici, non ci vedo nulla di male se uno dei due pubblica una foto con l'altro, anche se c'è una forte rivalità calcistica. Sono sciocchezze che creano solo disturbi e lasciano poca serenità al giocatore. Se uno non può nemmeno più partecipare ad un compleanno... Non credo che se Pellegrini dovesse intervenire su Immobile in un derby si tirerebbe indietro perché sono amici".
Pellegrini è stato uno dei tanti giovani ad esplodere definitivamente dopo uno step intermedio, ovvero il prestito al Sassuolo. Si tratta di un percorso che ormai realizzano diversi calciatori emergenti e sono invece sempre meno quelli che riescono ad affermarsi direttamente in prima squadra dopo le giovanili.
"Se la società reputa un calciatore bravo lo deve inserire in prima squadra, purtroppo con l’avvento di tanti stranieri molte possibilità per i giovani italiani vengono meno. Se ci sono capacità importanti che non rispecchiano l’andamento della prima squadra è giusto andare a fare esperienza, ma allenarsi con i campioni fa sempre bene".
Se avessi il "tuo" Lorenzo davanti in questo momento, cosa gli diresti?
"Di continuare così, di farsi scivolare addosso le polemiche perché è un calciatore importante della Roma. Ha sposato questo progetto e ne rappresenterà un punto fermo. Gli auguro di vincere".