Cerca

Focus

Tra tattica, episodi ed errori individuali: Roma, cosa non ha funzionato nel derby?

A quattro giorni dal derby di domenica scorsa, analizziamo le principali cause della sconfitta giallorossa

10 Novembre 2022

Colasurdo di testa

Colasurdo di testa (Foto ©De Cesaris)

Un derby, si sa, è sempre una gara a sè. Anche a livello di settore giovanile. E spesso, a cadere è puntualmente chi arriva alla stracittadina nelle migliori condizioni. Domenica al Green Club è successo proprio questo. Non che la Lazio arrivasse da sfavorita, anzi, ma forse rispetto alla Roma si trovava qualche passo indietro. Dal punto di vista del gioco e di una solidità difensiva ancora da trovare in via definitiva, come dimostra la differenza nei gol subiti tra le due squadre. Si parla di dettagli, perché Roma e Lazio sono senza alcun dubbio le due squadre più forti del girone e, di conseguenza, gli stessi dettagli sono quelli che poi fanno la differenza. Nei singoli 90' e sul lungo corso della stagione. 

I dettagli (e gli episodi) che soffiano alle spalle delle aquile.
Dettagli ed episodi, che domenica si sono palesati veementi a Via dei Fratelli Maristi e che hanno sicuramente girato a favore dei biancocelesti. Nessun alibi per la Roma di Marco Ciaralli, scesa in campo un po' troppo timida, ma che col passare dei minuti si stava rialzando. Il palo di Almaviva e subito dopo il gol di Sessa sulla disattenzione in marcatura di Romano. Poi la magia di Gelli ad inizio ripresa che porta ancora avanti i biancocelesti. E il palo subito dopo che manda un messaggio ai giallorossi. Giallorossi che sono in superiorità numerica con il rosso rimediato da Ercoli e che riescono pure a riaprire la contesa con Mlakar. Poi, però, l'apoteosi laziale, che passa dal gol divorato in maniera incredibile da Colasurdo (da zero metri e a porta sguarnita spara clamorosamente alle stelle) a quello realizzato da Marinaj per il definitivo tris. E tra un episodio di campo e l'altro, uno da moviola, quando sul finire del primo tempo Mlakar viene atterrato da Renzetti in area, in una circostanza che ha lasciato più di qualche dubbio. 

Tra atteggiamento e tattica
Come detto, l'approccio al derby da parte della Roma non è stato dei migliori. Una Roma che poi stava riuscendo a rialzare la testa, per poi appiattirsi e subire di continuo le più incisive manovre laziali. Le difficoltà tattiche, per la Roma, si sono ampliate anche a causa delle dimensioni del Green Club, minori rispetto a quelle di Trigoria e, soprattutto, per un atteggiamento di alcuni giallorossi "non da derby". Litti sulla sinistra ha spinto poco e niente, forse non ancora al top della condizione dopo qualche problemino fisico. La marcatura di Romano sul gol di Sessa, come accennato, è stata sin troppo leggera. Capitan Tumminelli in mezzo al campo è stato totalmente oscurato dal trio Silvestri-Paolocci-Gelli, quasi concedendosi in pasto alla forza biancoceleste. Idem Surricchio, che ha l'"attenuante" di essere subentrato a venti minuti dalla fine, ma che a fine gara ha preso un inutile cartellino rosso. Dal punto di vista tattico, invece, non ha pienamente convinto la posizione di Almaviva da esterno sinistro. Il 10 ha disputato comunque una buonissima gara - tanto che lo abbiamo scelto come migliore in campo tra le fila giallorosse - ma forse in posizione più centrale, magari alle spalle di Mlakar, avrebbe potuto incidere maggiormente. Discorso simile per Mannini, che da intermedio di centrocampo ha faticato a ritagliarsi lo spazio giusto per far valere le proprie qualità atletiche. La settimana di sosta del campionato arriva così in un momento perfetto per la Roma, che potrà togliersi di dosso le scorie e del derby e ripartire forte in vista del 20 novembre, quando a Trigoria arriverà il Bari. 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Gazzetta Regionale

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alle nostre newsletter

EDICOLA DIGITALE

Dalle altre sezioni