Speciale derby U15
Lazio, domenica c'è la Roma. L'Osservato Speciale è Francesco Reita
Il tempo è sovrano, sempre. Un verdetto semplice, quanto complesso da accettare però, soprattutto quando non si trovano certe risposte. Chi invece l’ha saputo assorbire al massimo come concetto, non forzando mai la mano, ma dando fiducia totalmente alle sue idee, è stato mister Simone Gonini. Il tecnico biancoceleste ha trattato con cura estrema i suoi giocatori, sapendo di aver a che fare con uno dei gruppi maggiormente talentuosi dalle parti del Green Club, quello dei 2008. Se alcuni elementi della rosa sono riusciti ad esplodere subito, vedasi Polinari, Ciucci, Lo Monaco, Saitta, altri invece hanno avuto bisogno di qualche giornata in più. Federico Di Claudio ad esempio è emerso man mano, tornando a far vedere le stupende giocate con cui aveva deliziato tutti nella passata stagione. Discorso diverso invece per Francesco Reita, arrivato in estate dalla Real Casarea, a rinforzare una squadra già importante. Il centrocampista sin da subito ha visto la possibilità di poter calcare il campo, non perdendo quindi il passo da gioco, ma abituandosi alle caratteristiche dei compagni. Nonostante delle Aquile in crescita però, il fantasista partenopeo appariva un po’ arrancare, leggermente in penombra rispetto ad una squadra in rampa di lancio. Ed invece, nel giorno più importante, il cambiamento ebbe inizio. Proprio nel derby d’andata Reita diede i primi sintomi di “salute” calcistica, dimostrandosi senza dubbio un giocatore interessante, nonché in quel momento un creatore di gioco centrale nelle trame biancocelesti. La mossa di Gonini si rivelò perfetta. Abbassarlo sulla linea dei centrocampisti, nel ruolo di mezzala, allargando così il campo per dare spazio a Zangari e Saitta sulle fasce. Un autentico 4-3-3, la soluzione poi definitiva che i biancocelesti non hanno più abbandonato. Così come non ci ha più lasciati l’estro magico con cui Reita delizia il palato di ogni spettatore, la capacità di saper condurre l’azione, verticalizzando all’improvviso o dando flusso alla manovra, sempre brillantemente iniziata da Luca Lo Monaco. Un crescendo stupendo, come quello di una melodia, che si è consacrata nel tempo, fino ad offrire la miglior versione di sé, come testimonia la grande performance con il Frosinone, o il gol nell’ultimo turno sul campo del Lecce. Insomma, l’idea è che si stia solo grattando la superficie di un qualcosa di molto ma molto più grande, che magari vorrà piazzare il suo primo, eterno ricordo nella capitale, decidendo proprio il derby.