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L'intervista

A lezione da prof. Ciaralli. "Roma, cambia l'umore, non la soddisfazione"

Crescita e percorso, di solito, sono il tema dominante dopo una sconfitta: il tecnico giallorosso ne ha parlato al termine di un trionfo facendo il paragone con lo scorso anno

22 Giugno 2023

Ciaralli e Della Rocca

Ciaralli e Della Rocca (Foto ©De Cesaris)

Ieri sera il trionfo più bello, per la Roma - che si gioca la seconda finale Scudetto in due anni - e per Marco Ciaralli, che venerdì potrà giocarsi lo Scudetto per la prima volta nella sua giovane carriera. Al termine del match, con il solito equilibrio che contraddistingue l'ex Tor Tre Teste, il tecnico ha commentato la vittoria sul Milan

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Tra i vari concetti espressi, uno in particolare ha attirato attenzione ed è stato quando l'allenatore capitolino ha fatto il paragone con lo scorso anno: la sua Roma (sempre Under 17, ma il gruppo dei 2005) uscì proprio in Semifinale contro l'Inter: "A volte le cose vanno bene, altre vanno male, ma questo non altera la bontà dei contenuti. Se fosse finita diversamente sarebbe rimasto quello che avevamo realizzato lungo il percorso. Oggi siamo felici e l’anno scorso no, ma la soddisfazione è la stessa". Parole tutt'altro che banali, pregne dell'essenza e della dedizione che muovono la mente di chi lavora nel settore giovanile. Ancora una volta quel che emerge è la secondarietà dell'importanza del risultato a fronte del primo e principale obiettivo di un'Under 17 e, più in generale, di un vivaio: la crescita dei ragazzi. E di solito questa "crescita" è il tema dominante dopo una delusione, Ciaralli ne ha parlato al termine di una vittoria che ha detto tanto sul lavoro svolto nel corso dell'anno. "Lavoro, lavoro, lavoro" la risposta del tecnico, invece, alla domanda sui segreti del vivaio giallorosso che, anche quest'anno, è riuscito a condurre due squadre alla finale Scudetto, senza contare le promozioni dei 2006 in Under 18 e Primavera, senza contare i più grandi volati alla corte di José Mourinho. L'ultimo, ma non ultimo, concetto più importante espresso da Ciaralli ha invece riguardato la profondità della rosa a sua disposizione e come questa vada osservata come una grande opportunità e non un problema: "L'ho ricordato ai ragazzi prima della partita: con l'Atalanta, a Bergamo, l'hanno decisa Litti, Nardozi e Levak, tutti e tre subentrati dalla panchina. Con il Milan è entrato Della Rocca e ha fatto gol". Della Rocca, che dopo una stagione straordinaria avrebbe potuto mostrare ben altro atteggiamento vista la mancata titolarità e invece si è accomodato in panchina, fremendo fino all'ingresso in campo e che poi, quando Ciaralli lo ha gettato nella mischia, ha saputo rispondere presente con la sua solita e immensa generosità (oltre che qualità). La foto, d'altronde, dice tanto anche sul rapporto che Ciaralli ha saputo creare con i suoi ragazzi. 

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