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Europei U19
Partita perfetta da parte della nazionale lusitana, che offre una performance strabiliante per gli occhi, centrando praticamente l'accesso in semifinale. Gli azzurri recriminano per l'espulsione di Lipani, e con la Polonia ci si giocherà la qualficazione
06 Luglio 2023
(Foto ©Figc)
Europei U19, girone A. Portogallo-Italia 5-1
PORTOGALLO Gonçalo Ribeiro, Gonçalo Esteves (18'st Martim Fernandes), António Ribeiro (40'st Luís Gomes), Gabi Brás, Martim Marques, Samuel Justo (18'st Diogo Prioste), Nuno Félix, Gustavo Sá (18'st Vasconcelos), Hugo Félix, Rodrigo Ribeiro (18'st Miguel Falé), Carlos Borges PANCHINA Diogo Pinto, Jorge Meireles, Herculano Nabian, da Rocha ALLENATORE Joaquim Milheiro
ITALIA Mastrantonio, Kayode, L. Dellavalle, Regonesi, Missori, Pisilli (16'st Amatucci), Lipani, Ndour (44'st Vignato), Koleosho (30'st D'Andrea), Turco (16'st Esposito), Hasa PANCHINA Palmisani, Chiarodia, A. Dellavalle, D'Andrea, Bozzolan, Faticanti ALLENATORE Bollini
MARCATORI Lipani 6'pt (I), Rodrigo Ribeiro 35'pt (P), Gustavo Sá 12'st (P), Gabi Brás 23'st (P), Hugo Félix 44'st (P), Vasconcelos 46'st (P)
ARBITRO Sven Jablonski (Germania) ASSISTENTI Kempter (Germania) e Härsing (Estonia)
NOTE Espulsi Lipani (I) con rosso diretto al 43'pt Ammoniti António Ribeiro, Samuel Justo Angoli 3-4 Fuorigioco 1-3 Rec 6'pt
Finisce malissimo il secondo appuntamento dell'Italia in questi Europei, per mano di un Portogallo straordinario e ad oggi superiore alla nostra nazionale sotto diversi punti di vista, confermando l'ottimo lavoro degli ultimi anni del movimento lusitano. In avvio gli azzurri ingabbiano tatticamente il discorso ai rossoverdi, che però poi si sciolgono, segnando addiritura cinque gol, di cui tre da alzarsi in piedi ad applaudire. Sicuramente molto da ridire sull'espulsione di Luca Lipani poco prima dell'intervallo, quando il punteggio era ancora in parità, anche se poi i portoghesi hanno dimostrato di appartenere ad un altro livello. Per la squadra di Bollini ora diventa decisiva la partita di domenica contro la Polonia, da non sbagliare per tenere viva l'avventura continentale.
In diversi modi si può scrivere l'introduzione di una storia, la quale acquisisce subito magia davanti ad un evento non ordinario. Il palleggio dei lusitani e il caldo dominante non minano le certezze degli azzurri, che alla prima occasione fanno bingo. Sugli sviluppi di un corner Hasa riceve al limite dell'area, compie un bel numero su due avversari, per poi dosare in mezzo una palla mordibissima che Lipani spinge in rete, saltando più in alto di tutti. Il grido del giocatore del Genoa viene accompagnato da tutti i compagni, a testimonianza dell'importanza del vantaggio. Da sottolineare comunque il pezzo di bravura da parte di Hasa, ripagando appieno la fiducia del ct Bollini. Il piano partita comunque non varia molto. L'Italia resta alta nell'aspettare le manovre insidiose dei rossoverdi, tentando di imbastire con qualità le sue folate verso la porta di Gonçalo Ribeiro. Se l'impostazione dei nostri appare perfetta, con il passare dei minuti la squadra di Joaquim Milheiro cambia notevolmente lo spartito. Esteves prende in mano la situazione, e grazie a questa posizione ibrida tra il terzino ed il fantasista, incanta tutti dando vita alle azioni dei portoghesi. Il flusso della nostra manovra diminuisce, mentre al contempo aumentano i pericoli. Gli avvertimenti di Carlos Borges e Nuno Félix non vengono ben recepiti dalla retroguardia di Bollini, che capitola poco più tardi. Nei pressi del 35' un disimpegno gestito male dal trio Turco-Lipani-Kayode, porta ad un rimpallo folle in area di rigore. La sfera arriva nella zona di un Rodrigo Ribeiro lasciato solo, incrociando in porta il pari per i suoi. Trovato l'1-1, i nostri avversari continuano ad alzare l'asticella, ma gli azzurri reggono fino al punto di svolta del match. A tre minuti dal recupero, Lipani allunga leggermente il braccio verso Gustavo Sá, venendo punito subito dal fiscalissimo direttore di gara. Il fischietto tedesco estrae a sorpresa il rosso diretto - dopo aver rifilato un giallo forzato in avvio proprio al genoano - lasciando Missori e compagni in dieci.
L'inferiorità numerica pesa come un macigno sulla schiena dei nostri, che vedono iniziare la ripresa allo stesso modo in cui si era chiusa la frazione precedente. Difatti Mastrantonio deve constatare un assedio continuo al suo specchio, difeso bene dagli ottimi interventi del portiere di proprietà della Roma e dalla mira qualche volta imprecisa degli avversari. A forza di spingere però il varco si apre, e lo scenario cambia totalmente. L'idea alla base è sempre quella di uno stupendo Gonçalo Esteves - un talento assicurato del futuro del calcio, il cui nome sicuramente sarà associato ai massimi palcoscenici - bravo anche qui nell'incunearsi a dovere in area, servendo poi indietro un pallone d'oro per l'arrivo in corsa di Gustavo Sá. Il centrocampista calcia fortissimo con il destro, andando a togliere le ragnatele dall'incrocio con un gol d'autore. L'identità del team di Joaquim Milheiro è chiara ed evidente, rispecchiando l'anima calcistica di questo paese: attaccare, spingere, sfoggiando una qualità di primissimo piano. I rossoverdi non si fermano, ma forti dell'uomo in più capiscono di dover chiudere la pratica, per mettere un piede già in semifinale. La sentenza definitiva la firma Gabi Brás, svettando più in alto su situazione di corner. Il difensore buca questa volta le mani di Mastrantonio, dopo che il numero uno gli aveva negato la gioia in precedenza con un super intervento. E continua ad essere lui l'uomo della provvidenza di un'Italia ormai consapevole di non poter cambiare il discorso, nonostante qualche sortita interessante. I lusitani gestiscono comunque in tranquillità, mettendo sempre in mostra la loro mercanzia tecnica, fino a tramutarla nel poker. Una azione manovrata in modo straordinario dai portoghesi infatti, libera lo spazio per Hugo Félix. Il fratello del più noto Joao apre il destro, mettendo la sfera in buca d'angolo pochi istanti prima del gong. Un'armonia perfetta quella dei nostri avversari, talmente devastanti ed euforici da griffare anche la manita, grazie ad un altro pezzo di bravura, questo targato Vasconcelos, che suggella l'ingresso dei suoi nella Top 4 della competizione e manda un messaggio chiaro ad ogni rivale. Questo Portogallo va temuto... ed il suo futuro appare splendente.
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