Uefa Youth League
L'esordio dice Atletico Madrid. La doppietta di Niño manda ko la Lazio
Uefa Youth League, girone E. Prima giornata, Lazio-Atletico Madrid 0-2
LAZIO Renzetti, Bedini (13'st Zazza), Dutu, Ruggeri, Milani (23'st Petta), Bordon (13'st Nazzaro), Napolitano (13'st Serra), Di Tommaso, Yordanov (36'st Bigotti), Sulejmani, Saná Fernandes PANCHINA Magro, Urbano ALLENATORE Sanderra
ATLETICO MADRID Esquivel, Rosado (29'st Vasiljevic), Boñar, Spina, Julio Diaz, Luque (21'st Bensaad), Frey, David Muñoz (37'st Javier Diaz), Castellanos, Niño (29'st Esteban), Alonso Moran (37'st Perez) PANCHINA Mestre, Izan Muñoz ALLENATORE Torres
MARCATORI Niño 6'st e 20'st
ARBITRO Redder (Danimarca) ASSISTENTI Risum e Yurdakul (Danimarca)
NOTE Ammoniti Di Tommaso, Yordanov, David Muñoz, Ruggeri, Castellanos, Dutu Angoli 4-1 Fuorigioco 2-1 Rec 5'st
Il debutto europeo dice solo Atletico Madrid in questa giornata d'esordio, facendo gioire Fernando Torres. Passato un primo tempo con emozioni prossime allo zero, nella ripresa i biancorossi alzano l'asticella, mettendo ko una Lazio che è stata dello stesso livello fino all'intervallo, subendo poi la crescita degli iberici. Una sconfitta che ci può assolutamente stare, visto il livello dell'avversario, comunque espressosi al suo massimo solo nel frangente iniziale della ripresa. Ci sarà tempo ovviamente per i ragazzi di Sanderra, che torneranno in campo a livello internazionale il 4 ottobre sul campo del Celtic.
Possesso e "tanta" pazienza
Il countdown finisce, il sipario si alza, perché ormai non bisogna più attendere. La musica della Champions League accompagna l'ingresso in campo delle due squadre, pronte a dire la loro. L'emozione si fa sentire, soprattutto in avvio, dove le formazioni si studiano, forse anche troppo, senza mai concedere il fianco. I biancocelesti tengono compatte come sempre le prime due linee, e se in avvio cercano di sfruttare la rapidità sulle fasce, poi invece crescono col palleggio, gestendo un ritmo veramente basso. Neanche i colchoneros dal canto loro fanno troppo per far diventare il match esplosivo, anche se confezionano la chance migliore proprio nell'unica occasione in cui il passo cambia nettamente. Capito come il movimento in orizzontale della sfera non funzioni al Fersini, i ragazzi di Torres cominciano a verticalizzare, imbeccando un ispirato Julio Diaz. Il terzino si stacca spesso, risultando un esterno aggiunto. In una delle sue falcate, il numero undici serve al centro un invito veramente interessante, a cui arriva puntale Castellanos. Il centrocampista colpisce sicuro ma sulla sua strada trova un miracoloso Renzetti, perfetto nell'opporsi con il corpo. Il momento potrebbe condizionare l'andamento delle operazioni, anche se forse l'intensità diminuisce ancor di più, permettendo alle Aquile di visitare diverse piste possibili negli spazi lasciati sulla trequarti. Yordanov e Saná cercano di guidare gli altri, seguiti dal solito volentoroso Napolitano. Dentro l'area però non ci si arriva, tanto che allora i capitolini passano all'offensiva aerea, rivelandosi molto pericolosi. Un bel cross dalla destra infatti coglie di sorpresa la difesa spagnola, Di Tommaso non riesce a coordinarsi nel migliore dei modi, toccando in maniera un po' grezza un pallone che sarebbe potuto valere il vantaggio.
L'esultanza dell'Atletico al Fersini (Foto De Cesaris)
Sempre nel segno del Niño
Alla camomilla dei primi 45' minuti ci mette un freno il direttore di gara, mandando le squadre negli spogliatoi nella speranza di vedere una ripresa su tutt'altra dimensione. L'atteggiamento dell'Altetico dopo l'intervallo appare completamente diverso, mettendo la mira verso la porta di Renzetti. Se il tiro di Niño pizzica solamente i guanti del portiere, la botta di David Muñoz impegna il numero 22, che scende velocemente bloccando la sfera. I biancorossi comunque mostrano una versione differente, quella che probabilmente voleva subito Fernando Torres, riversandosi in attacco. Sulla trequarti i movimenti son più fluidi, mandando maggiormente in difficoltà la retroguardia di Sanderra. Proprio da un'iniziativa di Castellanos la sfera schizza dentro l'area di rigore, nella deviazione la Lazio è sfortunata, perchè si apre l'intero specchio della porta davanti a Niño. L'attaccante elude l'intervento di Dutu, piazzando poi di destro in rete per la gioia generale degli iberici. Il blitz pesa sulla testa dei giocatori di Sanderra, non più tranquilli come prima, ma soprattutto spesso costretti a rincorrere. Lo spauracchio che la contesa si chiuda in un amen arriva all'11', quando un batti e ribatti nei sedici metri libera lo spazio agli spagnoli. Il tiro lo fa esplodere ancora Castellanos, ma Renzetti vince nuovamente il duello, salvando ogni cosa per i romani. Ormai però il tema del racconto è troppo incanalato per subire della variazioni, e dice solo colchoneros. Le scorribande di Milani purtroppo non vengono ben supportate dai biancocelesti, mentre gli ospiti rimangono letali, sfruttando ogni spazio. Una scucchiaiata regale di Boñar fa correre il solito Julio Diaz lungo la fascia. L'esterno scappa a dovere, addolcendo la sfera verso il centro dove Ruggeri non si fa trovare pronto. Il capitano buca l'intervento di testa, consentendo a Niño di controllare, sterzare e far andare un colpo da attaccante vero. Il palo ferma tutto, ma il possesso rimane in capo al numero sette, stupendo nell'incrociare la conclusione, e chiudendo in anticipo la questione. Il killer instinct del bomber biancorosso - il cui nome casualità è identico al soprannome del suo allenatore leggenda - mata senza esitazione l'animo dei biancocelesti, che ora vedono l'Everest da scalare ma comunque provano ad imbastire una reazione. La spinta però prende i connotati di un forcing poco organizzato, con gli iberici precisi nel limitare le fonti di gioco alle Aquile, impedendo che sulle fasce si crei scompiglio. La narrativa non cambia, lo svolgimento ormai è questo, senza che un paio di squilli, come il tiro centrale di Serra, possano invertire la tendenza. L'Atletico Madrid si prende quindi i primi tre punti di questa Uefa Youth League, di fronte a dei biancocelesti che hanno comunque fatto la loro figura per certi tratti, e sono solo all'inizio di questo meraviglioso viaggio europeo.