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Il derby non finisce mai! Tra dominio e talento: le cinque verità di Roma-Lazio

07 Novembre 2023

Innocenti e Barbone dopo il gol del capitano (Foto ©Consoli)

Innocenti e Barbone dopo il gol del capitano (Foto ©Consoli)

La Roma è una macchina già (quasi) perfetta

Senza appellarci troppo alla classifica, dopo tre giornate il girone ha detto già tanto, se non tutto, in un raggruppamento che sembra quasi essere spaccato a metà tra chi continuerà a volare e chi soccomberà. Da capire quale sarà l'andamento effettivo dei vari gruppi, al primo anno semi prof. della loro giovanissima carriera. Poniamo però la lente su Roma e Lazio, due delle "nostre" insieme a Frosinone e Monterosi, che sabato si sono affrontate al Di Bartolomei. Inutile girarci intorno, il divario è davvero evidente. Mentre Rocchi può contare su diversi elementi che promettono davvero bene (vedi Reuben, Massarut e Schettini, per citarne alcuni), quella di Valerio D'Andrea sembra già essere una macchina perfetta. Non che la Lazio sia un gruppo scarso, tutt'altro. E da questo punto di vista basti pensare, ad esempio, a Jacopo De Vincenzo, che sabato non ha sicuramente brillato, ma che ha qualcosa di importante da tirar fuori. I biancocelesti, però, hanno comunque dato l'idea di essere ancora indietro. Anche per questo il gap tra Roma e Lazio è apparso piuttosto ampio. I giallorossi non sembrano avere difetti. Dietro Innocenti spadroneggia come un calciatore navigato e Barbone al suo fianco è una certezza. Sulle corsie Cancedda e Dattilo non sbagliano praticamente mai niente. In cabina di regia c'è il vellutato destro di Bartolini e ai suoi lati Del Tordello e Vasta a infondere qualità e quantità. Contro la Lazio i due intermedi non hanno brillato del tutto, anche se l'8 ha poi trovato il gol vittoria, ma le caratteristiche che li contraddistinguono sono di quelle importanti. Che dire poi del trio delle meraviglie là davanti, oggi il più forte del girone, senza dubbio, e un domani... chissà.

Senza appellarci troppo alla classifica, dopo tre giornate il girone ha detto già tanto, se non tutto, in un raggruppamento che sembra quasi essere spaccato a metà tra chi continuerà a volare e chi soccomberà. Da capire quale sarà l'andamento effettivo dei vari gruppi, al primo anno semi prof. della loro giovanissima carriera. Poniamo però la lente su Roma e Lazio, due delle "nostre" insieme a Frosinone e Monterosi, che sabato si sono affrontate al Di Bartolomei. Inutile girarci intorno, il divario è davvero evidente. Mentre Rocchi può contare su diversi elementi che promettono davvero bene (vedi Reuben, Massarut e Schettini, per citarne alcuni), quella di Valerio D'Andrea sembra già essere una macchina perfetta. Non che la Lazio sia un gruppo scarso, tutt'altro. E da questo punto di vista basti pensare, ad esempio, a Jacopo De Vincenzo, che sabato non ha sicuramente brillato, ma che ha qualcosa di importante da tirar fuori. I biancocelesti, però, hanno comunque dato l'idea di essere ancora indietro. Anche per questo il gap tra Roma e Lazio è apparso piuttosto ampio. I giallorossi non sembrano avere difetti. Dietro Innocenti spadroneggia come un calciatore navigato e Barbone al suo fianco è una certezza. Sulle corsie Cancedda e Dattilo non sbagliano praticamente mai niente. In cabina di regia c'è il vellutato destro di Bartolini e ai suoi lati Del Tordello e Vasta a infondere qualità e quantità. Contro la Lazio i due intermedi non hanno brillato del tutto, anche se l'8 ha poi trovato il gol vittoria, ma le caratteristiche che li contraddistinguono sono di quelle importanti. Che dire poi del trio delle meraviglie là davanti, oggi il più forte del girone, senza dubbio, e un domani... chissà.

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