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GR REVIEW | Giannini: "L'età non conta, l'importante è come agisci e pensi in campo"

Una puntata speciale la decima di GR Review, in cui abbiamo avuto l'onore di ricevere come ospite nella nostra Redazione Giuseppe Giannini, responsabile del settore giovanile del Monterosi e storico capitano della Roma. Il "Principe" apre il discorso facendo un bilancio dell'ottimo lavoro svolto dal suo arrivo in biancorsso: "I miei meriti sono circoscritti, il mio lavoro è stato inizialmente quello di formare i gruppi e ci sono riuscito, poi grandi meriti vanno ai ragazzi, agli allenatori ed alla società. In un lavoro di gruppo è giusto suddividersi sia i meriti che i demeriti, in questo momento va fatto un grande applauso a tutti, facendo i dovuti scongiuri perché mancano ancora partite importanti soprattutto in Under 17 ed Under 15". Tra gli aspetti più importanti nel percorso di crescita del Monterosi va citato senza dubbio lo spostamento a Roma, fattore logistico non banale: "C'è grande soddisfazione da parte della proprietà che ci segue costantemente giorno dopo giorno. Sono state due in particolare le cose che hanno aiutato il nostro percorso di crescita. Il fatto di esserci spostati a Roma sicuramente ha inciso, con i genitori che senza dubbio hanno trovato maggiore facilità nel portare i propri ragazzi a Tor Sapienza. Va aggiunto poi che, tutte le società con cui abbiamo collaborato, sono sempre state accondiscendenti e disponibili nel permettere ai loro giocatori di trasferirsi da noi, questo va sottolineato". Giannini entra poi più nello specifico sul lavoro portato avanti dal suo insediamento: "Sono subentrato a dicembre nel corso della scorsa stagione, quando ho ricevuto la chiamata del presidente Mauro Fusano. Da quel momento ho iniziato a lavorare nello scouting, partendo dallo studiare come lavoravano i nostri tecnici quotidianamente. Abbiamo poi trovato l'accordo con il nostro amico Giulio Lucarelli che ci ha permesso di spostare le nostre quattro squadre a Tor Sapienza e da lì siamo partiti con la visione e l'inserimento dei circa 70 ragazzi da portare dentro che avevamo selezionato in precedenza". Da Gabriele Rendina ad Alessandro Battisti, passando per Riccardo Lucidi e Raffaele Fossi. Tutti tecnici importanti che stanno dimostrando le loro qualità in biancorosso: "Abbiamo puntato su allenatori preparati e di assoluto valore, sotto tutti i punti di vista, che come pensavamo hanno lavorato nel migliore dei modi per far crescere i ragazzi. Il mio rapporto con i nostri tecnici è molto diretto, io sono uno che difficilmente non esterna quello che vede, quindi c'è sempre un confronto continuo". Non tanti possono vantare la storia di Giuseppe Giannini nel mondo del calcio, esperienza che gli permette di diventare spesso un vero e proprio punto di riferimento per i giovani del Monterosi: "Quello che ho fatto da giocatore appartiene alla storia e non penso di essere qui per quello, mi piace concentrarmi sul presente e sul futuro, cercando di dare i giusti consigli ai nostri ragazzi esprimendo sempre il mio pensiero. Non sono uno di quelli a cui piace paragonare il calcio attuale a come era quando giocavo io, cerco però di mettere tutta la mia esperienza a disposizione dei ragazzi". A proposito di giovani, in tanti tra le fila dei biancorossi hanno avuto modo di assaggiare il sapore del calcio dei grandi almeno della panchina: "L'età e l'aspetto fisico per me non contano, l'importante è come agisci e pensi in campo con il pallone tra i piedi. L'esempio lampante è il classe 2008 Pierguidi che lo scorso anno ha disputato il Viareggio con la Primavera, giocando contro ragazzi del 2004. Sabato in panchina con la prima squadra c'era Corallini che è un 2007, in precedenza ci sono andati anche Cordova che è un 2006 e Glenowski che è un 2005, insieme a tanti altri. Poi per esordire ci vuole anche la fortuna di trovare la partita giusta, magari più semplice, cosa complicata nel nostro caso visto che ci stiamo giocando la salvezza ed ogni settimana è una battaglia sportivamente parlando". Cammini strettamente legati quelli della prima squadra e del settore giovanile: "Il nostro destino è legato a quello della prima squadra e, ci tengo a dire, che il salto in negativo è secondo me troppo grande. Non penso sia giusto che un settore giovanile che faccia una buona annata nei Nazionali, nel caso in cui la prima squadra perda la categoria, veda le proprie formazioni scendere non in Elite ma addirittura nei Regionali, aspetto che ovviamente può portare a perdere tanti ragazzi". In chiusura, Giannini si esprime sul tema del talento in Italia: "Spesso si sente dire che in Italia ci siano pochi talenti ma questo non è vero, ci sono tanti ragazzi bravi e giovani interessanti. Magari ci vorrebbe più coraggio nel dargli maggiore spazio, cosa che tante volte non accadde per l'ossessione del risultato".

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