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Un modello vincente: la rinascita della Juventus parte dai giovani

Dalla crisi del 2022, alla rinascita grazie al settore giovanile: così i bianconeri volano in campionato

27 Agosto 2024

Thiago Motta (Foto ©Mirna De Cesaris)

Thiago Motta, l'allenatore della Juventus (Foto ©Mirna De Cesaris)

Tutto parte nel 2022. La Juventus vive uno dei momenti più difficili della sua storia dopo anni di gloria conditi da Scudetti e grandi risultati in Europa. L’inchiesta plusvalenze destabilizza tutto l’ambiente bianconero che, giorno dopo giorno, perde tutta la sicurezza economica e, di conseguenza, tanti big pesanti a bilancio. Cambia la presidenza, poi la dirigenza: la Juventus deve ripartire da zero per superare questa periodo nero. Lo fa puntando sui giocatori forti e affermati con il cosiddetto “instant team”? No, riparte andando in controtendenza rispetto alla gran parte delle società italiane: puntare sui giovani. Dalla scuola calcio, alla Primavera, per poi passare alla nuova squadra Under 23 militante in Serie C, nata nel 2018. Un lavoro di programmazione fortemente voluto e lanciato dalla guida tecnica Allegri e tutti i dirigenti. Questo piano ha fatto sì che la crisi del 2022 sia solo un lontano ricordo. Oggi non si è interrotto il progetto giovani, anzi, prosegue a gonfie vele. A comandare il sodalizio c’è Giuntoli, artefice di un mercato mirato e dispendioso il giusto, in campo l’allenatore rivelazione della passata stagione, Thiago Motta, che lancia talenti a non finire: nella sfida contro l’Hellas Verona in campo c’erano ben 7 giocatori nati dopo il 2000. Esempio da seguire.

La chiave Ad inizio estate, la nuova società della Juventus ha messo a disposizione un aumento di capitale di 200 milioni di euro. Un tesoretto economico importante, pari a quello che hanno portato i ragazzi della Next Gen: il valore di tutti i bianconeri nati dopo il 2000 si aggira sui 200 milioni di euro, proprio quanti ne ha messi la società per far riquadrare i conti. Alcuni di questi talenti hanno preso valore giocando in prestito, altri crescendo all’interno della Continassa giocando in Serie C: quest’ultimo punto è la chiave per il successo. La gavetta nel campionato minore professionistico ha fatto le ossa a tanti ragazzi che poi non hanno accusato l’impatto con il grande calcio. Basti pensare che, nell’attuale classifica marcatori della Serie A, su cinque giocatori della Juventus presenti ce ne sono due provenienti dalla Serie C: Mbangula (2004) e Savona (2003), entrambi in gol all’esordio. Per poi non contare gli altri talenti che hanno portato (Soulé, Huijsen, Iling) e potrebbero portare grandi plusvalenze (Yildiz, Fagioli). Un modello in pieno sviluppo ma che ha già portato risultati: tanti club dovrebbero prendere spunto.  

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