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L'intervista

Pasqua: "Ragazzi, testa alta. Essere arbitri aiuta a sconfiggere le paure"

Le parole dell'ex arbitro di Serie A in esclusiva: "Dopo aver lasciato il calcio dei grandi ho deciso di chiudere la carriera con i giovani, ma ho trovato un ambiente esasperato"

02 Ottobre 2024

Pasqua: "Ragazzi, testa alta. Essere arbitri aiuta a sconfiggere le paure"

Fabrizio Pasqua

Una storia d’amore nata per caso. Da ragazzo che “non riusciva a guardare negli occhi la gente” a uomo che “è arrivato ad affrontare qualsiasi situazione sul campo”. Questo grazie a due dei suoi amici che l’hanno spinto a provare una nuova esperienza in età adolescenziale. Comincia così ad arbitrare nei nostri campi regionali fino ad arrivare a calcare il prato di San Siro: segni del destino. L’arbitraggio è vita per Fabrizio Pasqua, da quest’estate ex arbitro con 265 gare ufficiali, di cui 68 in Serie A, 91 in Serie B e tante altre nei professionisti. Una carriera affascinante e ricca d’emozioni che spesso passano in secondo piano nel racconto di questo sport. Dal sogno di arbitrare i play-off di Serie B fino a fischiare il calcio d'inizio in un un match di lusso come Milan-Napoli, per poi concludere la sua carriera facendo una scelta per niente scontata: tornare ad arbitrare le giovanili regionali laziali. Una decisione spinta dalla passione e dal “voler trasmettere qualcosa in più ai ragazzi grazie alla mia esperienza”, dice Pasqua nella nostra intervista.

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