Cerca
l'intervista
25 Novembre 2025
L'esultanza di Tatini dopo uno dei due gol messi a segno in stagione
Portogallo, una nuova sfida tra studio e calcio
Copyright © Condeixa
Leonardo, ti trovi in una realtà ai più sconosciuta, ti sei catapultato in un mondo fatto di Università ma soprattutto di calcio: perché questa scelta? Come sta andando?
“Ad agosto sono arrivato a Coimbra, in Portogallo, una città non molto famosa in Italia, ma che qui ha la sua importanza viste le tante opportunità che offre in vari settori. Qui ci sono arrivato per motivi di studio dopo la rottura del legamento crociato anteriore a Latina, dopo la quale ho dovuto affrontare uno stop di un anno: Tutta la scorsa stagione sono stato lontano dal campo. Diciamo che si sono accostate le esigenze, nel senso che questa è una bella opportunità in ambito universitario e di esperienza personale, ma che allo stesso tempo mi ha permesso di entrare a contatto con un calcio diverso, soprattutto a livello di ambiente. Ho la percezione di essere in una squadra con una grande storia, e questo per un giovane calciatore è molto stimolante”.
Ti riferisci prettamente al campo quando dici di aver trovato un calcio diverso?
“Ho trovato molta differenza sotto il profilo tecnico, quindi anche gli allenamenti basati molto più sul possesso e sulla gestione della palla, mentre in Italia c'è una grande cultura della tattica. Però ho visto fin da subito una grande passione, qua veramente ci tengono tantissimo. C'è amore per questo gioco e tutto questo mi ha dato entusiasmo. E poi sto migliorando in tanti aspetti su cui magari da noi si fa meno caso. Poi inizialmente comunque è stato difficile integrarsi, nonostante io, essendo italo-brasiliano - con doppia cittadinanza - sappia benissimo il portoghese”.
Sapere la lingua immagino che ti abbia aiutato anche nella comunicazione in campo con i compagni e con la panchina.
“Esatto, in campo è fondamentale la comunicazione. Nonostante il primo mese fossi un po' in difficoltà, perché non capivo bene alcune cose. Qui hanno un accento un po' diverso e cambiano molte parole, però ora posso dire che veramente lo parlo quasi come prima lingua”.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni