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27 Maggio 2025
Guillaume Bianchi, fiorettista azzurro (Foto ©Alessandro Vona)
La scelta dell'arma
Per i profani, perché il fioretto? "Fioretto, Sciabola e Spada devono essere visti un po' come gli stili nel nuoto, ognuno ha le sue prerogative. In verità, anche in questo caso, non ho scelto io, ma gli istruttori che mi videro mi diedero il fioretto vedendo in me le caratteristiche giuste"
Ovvero? "Uno fiorettista rispetto ad uno sciabolatore ha un fisico più longilineo, ad esempio. Al tempo quando ho iniziato non si alla Simoncelli la spada era meno sviluppata, quindi le strade erano obbligate. La visione dei miei maestri ha fatto quindi la differenza, poi passo dopo passo e vedendo anche il livello dei miei compagni la passione è divampata"
Hai avuto quindi dei modelli? "No, non sono il tipo da avere un idolo ben preciso da seguire. Sono fortunato perché mi sono sempre allenato con dei grandissimi campioni, se pensiamo ad Aspromonte e Garozzo ad esempio per il lato maschile. Questo per me è stato uno stimolo ad essere come loro, guardando il loro impegno negli allenamenti, provando e riprovando quello che anche loro facevano".
Qual è però la differenza principale tra il fioretto e la sciabola? "Il fioretto è molto più logorante secondo me, sia a livello fisico che mentale. Gli assalti sono più lunghi, la rapidità della stoccata è completamente diversa. In una sfida con il fioretto, inoltre, durante l'assalto è come se stessi giocando a scacchi. E' molto importante cercare di capire quale sia l'azione giusta in un preciso momento della gara e devi pensare di continuo alla contromossa. Non esiste nessun colpo invincibile e quindi puoi prepararti per tantissimo tempo ma devi comunque ricordarti che ogni assalto non sarà mai simile all'altro, nonostante tu possa conoscere le caratteristiche dell'avversario che hai di fronte".
FOTO ©Alessandro Vona
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