Cerca
Focus
03 Luglio 2025
Matteo Silvestri (responsabile dell’area tecnica del settore giovanile) e Tommaso Dalledonne (responsabile attività di base), insieme ad un’identità chiara, voluta con forza dalla dirigenza, figure “sconosciute” ai più ma che hanno letteralmente trasformato il vivaio di un club, prendendolo per mano fino all’apice del calcio italiano. Cinque finali Scudetto in 5 anni, dalla Primavera all’Under 14, una per categoria. Calciatori formati nella scuola calcio che proseguono il percorso nelle under, oltre agli innesti - sempre mirati - volti ad alzare ulteriormente il livello. Da Popov a Bembnista, da Campaniello a Busielli, da Zanaga a Baralla, passando per Biondini, Perillo e almeno un’altra decina di giocatori di spessore, di cui sentiremo parlare sempre di più. Il tutto con budget certamente inferiori rispetto alle big, nonostante la crescita della vicina Fiorentina, la morsa tra la Roma più a sud e le giganti del nord. Eppure il settore giovanile dell’Empoli continua a far parlare di sé, continuando a generare calciatori del futuro.
A gennaio, in un’intervista pubblicata sul sito dell’Empoli, lo stesso Silvestri disse: “Qual è l’aspetto che mi rende più soddisfatto? Vedere che i ragazzi e le famiglie sono felici della scelta fatta, qualcuno anche molti anni fa, perché le fondamenta di queste categorie vengono dal lavoro dell’Attività di Base. Ci sono tanti ragazzi che da diversi anni sono con noi, questo crea senso di appartenenza verso il Club. Un aspetto fondamentale”. Parole che la dicono lunga e, soprattutto, che puntualmente diventano fatti. E questo fa tutta la differenza del mondo, sempre.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni