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L'Intervista

Generazioni a confronto, sabato l'evento. Svetlana Celli "Importante fare rete"

La presidente dell'Assemblea Capitolina interviene in vista del convegno di sabato prossima presso l'Università di Tor Vergata

15 Ottobre 2025

Generazioni a confronto, sabato l'evento. Svetlana Celli "Importante fare rete"

Svetlana Celli, presidente dell'Assemblea Capitolina (Foto ©GazReg)

Un importante punto d'incontro, nel vero senso della parola, quello di sabato 18 ottobre all'Università di Tor Vergata con Generazioni a Confronto, convegno organizzato da Gesis Italia
Il luogo di confronto per eccellenza, quello in cui si studiano le soluzioni per la vita di tutti è la politica, e quando il confronto si fa costruttivo è lì che nascono le idee vincenti. Svetlana Celli, Presidente dell'Assemblea Capitolina, sul dialogo ed il confronto ha incentrato il proprio operato e nel corso del tempo, come abbiamo imparato attraverso i vari eventi organizzati insieme a Daniele Laureti e alla sua associazione, ha sempre posto l'accento su come il venirsi incontro e creare un corpo unico sia la risposta migliore per la soluzione dei problemi. 
Presidente, quanto è importante il confronto al giorno d'oggi soprattutto visto il clima che, spesso, vede prevalere lo scontro? 
"Siamo sempre più circondati da tecnologie e dalle innovazioni. Se da un lato ci permettono di avere accesso a tante informazioni, dall’altro il rischio è quello di essere sempre più isolati. Dovremmo invece ritornare a parlarci, aprire spazi di dialogo per essere sempre più comunità. E' importante quindi che chi ha vissuto determinate esperienze si ponga come guida nei confronti delle giovani generazioni su tutti i campi, creando dialogo e incontro. E' quello che bisogna fare anche in politica tra istituzioni, associazionismo e terzo settore. Questa è la medicina per recuperare da quel senso di sfiducia che spesso si ritrova in alcuni cittadini.  Questo evento, quindi, tocca un tema importantissimo proprio in questo senso". 
Cosa possono insegnare, quindi, i tecnici e gli educatori ai giovani e, viceversa, cosa possono ricevere?
"Il modo più corretto di comportarsi e di porsi in alcune situazioni che magari il giovane non conosce. Essere educatori, prima che allenatori. I giovani possono portare freschezza ed entusiasmo, nuove energie ed esigenze al passo coi tempi. Tutto ciò deve essere realizzato con un percorso serio di comprensione reciproca e condivisione, creando quindi un connubio perfetto utile a trovare soluzioni e risposte adeguate".
Quali sono quindi le caratteristiche principali che deve avere un tecnico per rapportarsi al meglio con le giovani generazioni? 
"Sicuramente porre al centro dello sport il fair play ed il rispetto delle regole. Riuscire a far capire che dietro lo sport non c'è soltanto una medaglia, ma c'è tanto lavoro. Lo sport è un mezzo perfetto per fare rete, fare sistema è quel mondo in cui attraverso il divertimento si creano relazioni. Pensiamo a quando si dice 'fare spogliatoio': quello è un momento in cui tutti riescono ad esprimersi e ad avere una reale crescita. Lo sport è formativo per la società di domani, perché permette di fare insieme qualcosa, partecipando attivamente".
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