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il punto
25 Aprile 2016
Ezequiel Ponce, Simone Mattia e Gianmarco Spiezio durante il derby ©Mirna De Cesaris
Tante note positive, poche, ma rumorose quelle negative. Come ogni derby che si rispetti, il match di sabato a Formello ci ha lasciato negli occhi tante immagini. Da chi ha esordito destreggiandosi come un veterano, a chi ha deluso in maniera quasi sconvolgendo, passando per chi si è confermato ad alti livelli. Due giorni dopo, a mente fredda, ecco i nostri Top & Flop di Lazio - Roma.
TOP Manoni squalificato. Cotani e Dovidio infortunati. Alla vigilia del derby, l’emblema della paura e dell’emergenza in casa Lazio era rappresentato dal “vuoto” lasciato sul corsia di destra di difesa. L’unica soluzione? Gianmarco Spiezio. Terzino degli Allievi, all’esordio assoluto in Primavera. Risultato? Beh, quel “vuoto” nessuno lo ha avvertito. Prestazione maiuscola del classe ’99 che ha buttato via pochissimi palloni, dimostrando una freddezza quasi disarmante. In chiave futura, Santoni e Cerasaro hanno trovato in lui quell’uomo in più che rappresenta quanto di più prezioso in chiave finali. L’esterno si è comportato bene contro i giallorossi, da Machin a Pellegrini a Di Livio. Già, DiLivio. Il trequartista ha dimostrato anche nel derby di essere lui l’uomo in più in casa giallorossa, quello in grado di accendere la luce e di riuscire ad azzerare in molte circostanze l’inferiorità numerica dei suoi. Ha beneficiato però anche lui dell’ingesso di Tumminello, un gigante punto di riferimento lì davanti, una boccata d’ossigeno per la Roma che non a caso, con il siciliano in campo è riuscita ad alzare il baricentro, a sbloccare la gara e sfiorare il raddoppio proprio con la punta, bloccato solo da un grande Matosevic. I portieri sono stati una delle note più positive del derby: il croato, oltre alla parata che ha evitato il crollo della Lazio, ha strappato applausi con uno strepitoso riflesso a mano aperta sul piazzato quasi a botta sicura di D’Urso. Anche Pop però non è stato da meno: preferito a Crisanto, il rumeno ha ripagato De Rossi regalando sicurezza alla difesa e si è superato anche lui su tiro ravvicinato di Rossi. Nota di merito ovviamente anche per Palombi: capocannoniere del girone, decisivo, l’ultimo a mollare e che con una magia ha evitato la sconfitta della Lazio. Il percorso verso la post season passerà soprattutto dai suoi piedi. Ad oggi è il terzo miglior marcatore dell’intero campionato.
FLOP In fondo questo derby ci ha lasciato più risvolti positivi che negativi. Il grande flop però, ovviamente, è rappresentato da Umar Sadiq. Il nigeriano ci ha messo 23 minuti per sporcare con una vistosa macchia la sua stagione da urlo. Gomitata a palla lontana a Mattia, la scenata isterica dopo l’espulsione, la rissa e una squalifica, in attesa del Giudice Sportivo, che rischia di compromettere totalmente il finale di stagione dell’attaccante. Voto 4, che però vale come uno zero. Le luce dei riflettori che l’attaccante ha attirato su di sé, non può però far passare inosservata la scialba prestazione di Ezequiel Ponce, uno dei più attesi, uno di quelli che doveva far fare il salto di qualità alla Roma. Ovviamente anche lui ha accusato l’assenza di una spalla in avanti, dopo il rosso a Sadiq, ma da uno come lui ci si aspetta di più. 7 milioni l’argentino, 5 il nigeriano; 12 milioni in campo in un derby primavera: dire che quello messo in mostra a Formello è poco, è un eufemismo… Chiudiamo con l’ultima nota negativa, quella che riguarda sia Lazio che Roma: laclassifica. Il pareggio del derby alla fine non è servito né ai giallorossi, né ai biancocelesti: la squadra di Alberto De Rossi infatti dopo aver dominato la regular season in lungo e in largo, ora si ritrova in vista delle ultime due giornata, il Palermo vicino come non mai. Solo un punto infatti divide i siciliani dai capitolini ed ora sarà vietato non vincere contro Latina e Frosinone. Anche la Lazio però ha messo in bilico la sua situazione di classifica. L’Empoli ha raggiunto gli aquilotti al terzo posto e il Frosinone, vincendo, ora è lontano solo una lunghezza dalle due.
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