l'analisi

Roma, guarda come brillano (lontano) i tuoi talenti...

Da Politano a Viviani, da Pellegrini a D'Alessandro: i gol nell'ultima giornata sono solo l'emblema di una stagione da incorniciare per gli ex giallorossi

Gioia, amarezza, sorprese e promesse non mantenute. La storia si ripete ogni anno. Il campionato di Serie A è finito solo ieri e già ci manca. Mai come questa volta però ci lascia qualcosa di importante da cui ripartire. In primo piano il saluto dei grandi che con le loro gesta hanno permesso allo stivale pallonaro di crescere. Di Natale, Klose, Toni. Giganti dell'area, giganti del calcio, che hanno deciso di appendere gli scarpini al chiodo, salutandoci a modo loro: gonfiando la rete, per ricordare ai più giovani, ai bomber che verranno dopo di loro, qual è il modo per rimanere nella storia.

“Il calcio italiano non regala più talenti”, è questa la maledetta moda, una frase di comodo, che, tra tifosi e addetti ai lavori, si sta pian piano trasformando in una pigra verità.  Vero: le forze straniere che da tempo hanno varcato le frontiere italiane sono ormai una costante al quale non ci si può arrendere, ma cedere alla pigrizia e rimanere inermi di fronte ai margini di crescita dei nostri talenti, è un suicidio calcistico che non possiamo permetterci (mentre ci lamentiamo della pochezza storica della Nazionale di Conte in vista dell'Europeo...). La Roma dovrebbe saperlo bene perché se alziamo gli occhi verso nord, c'è un Sassuolo che nel corso del campionato, ed emblematicamente nell'ultima giornata, ha beneficiato dei frutti della fiorente scuola giallorossa. Pellegrini e Politano vi dicono niente? Tre gol in stagione per il centrocampista classe '96, cinque centri (tra cui uno alla “sua” Roma) per l'esterno, compresi quelli realizzati sabato sera contro l'Inter che hanno avvicinato gli emiliani ad una storica Europa League. A Verona invece c'è Viviani che ha chiuso alla grande il suo cammino in maglia gialloblu prendendosi a 24 anni a suon di assist e giocate, le chiavi del centrocampo scaligero. Un altro a salutare con il gol, con la sua Atalanta, è stato Marco D'Alessandro, talento di scuola giallorossa che ha abbandonato la Capitale per 3 milioni di euro nel 2014. E mentre a Trigoria ci si aggrappa alla gesta di Florenzi, alla ricerca di un vice, tra gli infortuni di Torosidis e il carisma di Maicon, a Carpi e Bari, c'è il '93 Sabelli che ha percorso chilometri con quantità e qualità su tutti i campi di Serie A e B. Il terzino la Roma lo ha lasciato andare ed in maniera sorprendentemente indolore. Stesso destino per Viviani, venduto definitivamente al Verona per 4 milioni. Se per l'esterno e il centrocampista di Grotte di Castro le strade che portano a Trigoria sono già state sbarrate, diverso, ma non troppo, il discorso per Pellegrini e Politano. Per il centrocampista la Roma ha una clausola di recompra di 7 milioni, una cifra che difficilmente i giallorossi sborseranno in estate, l'esterno è invece in Emilia in prestito con diritto di riscatto a favore dei neroverdi che probabilmente verrà esercitato per una cifra intorno ai 4 milioni. A luglio tornerà a Trigoria un altro frutto  giallorosso che ha fatto stropicciare gli occhi a tanti: Federico Ricci, che con le sue giocate si è reso protagonista della promozione in Serie A del Crotone. Spalletti lo valuterà, ma sarà difficile vederlo in campo con la maglia giallorossa e probabilmente verrà sfruttata la sua plusvalenza per arricchire le casse negli uffici di Trigoria.

“Il calcio italiano non regala più talenti” e intanto alla Roma fischiano le orecchie, mentre Bruno Conti svuota il suo armadietto e si gode i suoi “figli” ormai diventati grandi. Marazico lascerà la sua scrivania a qualcun altro e, insieme ad essa, la sua eredità che, a conti fatti, definire solamente pesante sembra quasi un eufemismo.

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