la storia
Cristiano Lombardi: quando il destino è dalla tua parte
Protagonista, quasi inconsapevole, della vittoria della Lazio a Bergamo è stato uno dei migliori talenti biancocelesti. Ora sta a lui confermarsi
Ci ha fatto piacere vederlo lì, sulla grafica delle formazioni, accanto a Ciro Immobile, davanti a Lucas Biglia, in mezzo a chi di calcio ne ha già pieno il curriculum. Cristiano Lombardi è tornato quest’estate alla Lazio dopo due stagioni vissute tra Trapani ed Ancona. Un’esperienza negativa in Sicilia, una buona annata nelle Marche e il ritorno alla Lazio dove ha ritrovato quel Simone Inzaghi che lo aveva salutato in Primavera nel 2014. Entrambi si sono rincontrati, ma nel calcio dei grandi: uno alla guida della squadra, il secondo pronto a far vedere che il tempo in cui veniva considerato una promessa è ormai alle spalle. Le promesse vanno mantenute: Cristiano, attaccante biondo e viterbese, lo sa bene. A 21 anni, se vuoi, si è già uomini e se il cervello e la paura di non sbagliare rispondono presenti, ogni chance va presa al balzo. Quale migliore occasione di quella di ieri sera? Atalanta - Lazio, prima di campionato, in panchina Simone Inzaghi: Il destino “loco” ha voluto così. Il tecnico piacentino, dopo aver spento gli incendi di un luglio infuocato intorno ai biancocelesti, ha fatto cerchio intorno alla rosa, tradito in extremis solo dai mal di pancia di Keita. Si è girato verso il gruppo e non ci ha messo molto a trovare la soluzione: seduto e pronto a dire la sua ha c’era quel ragazzo biondo, che dalla panchina si è tolto simbolicamente il fratino. Ha tirato a lucido la sua maglia numero 25 e si è ritrovato lì, intorno al cerchio di centrocampo, al fischio d’inizio. Dopo il posto da titolare, Cristiano ha poi deciso di prendersi anche il destino. Sono bastati 33 minuti: la Lazio è sul 2-0, Immobile parte ancora una volta in contropiede, calcia in porta, Sportiello respinge in qualche modo e la palla rimane vagante lì in mezzo all’area. Chi la prende? Ed ecco una freccia bionda bruciare il campo: Lombardi anticipa tutti e con il “piattone" cala il tris. Bellissimo. Poi la corsa verso il settore ospiti, un urlo continuo, gli schiaffi sulla vetrata: un’esultanza stupenda perché spontanea. Dedicata a chi lo ha sempre sostenuto, dedicata soprattutto a chi non c’è più. A chi, da qualche tribuna ben lontana da qui, ha esultato insieme a lui. Ora viene il difficile: non fermarsi. Ci ha fatto piacere vederlo e se il buongiorno si vede dal mattino, crediamo che quello di ieri non sia solo un sogno (realizzato) di una notte di fine estate, ma l’inizio di una stagione che potrà far dire a Cristiano Lombardi, finalmente, di essere diventato grande.