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Storia di un'impresa: ecco come la Roma ha steso l'Inter

La maturità e la compattezza sono state le chiavi della vittoria giallorossa sull'undici di Vecchi nel big match di Trigoria

04 Ottobre 2016

uno scatto del match foto @De Cesaris

uno scatto del match foto @De Cesaris

uno scatto del match foto @De Cesaris

Praticamente una domenica perfetta. La Roma di Alberto De Rossi, dopo l'esordio shock contro la Virtus Entella, è rientrata in carreggiata e ha centrato 3 vittorie di fila ( Cagliari, Pisa e Apoel in Youth League), ma sopratutto è riuscita a vincere il big match contro la corazzata Inter. Una partita giocata con intelligenza tattica e con maturità visto il peso degli avversari e l'andamento della gara. L'Inter è arrivata a Trigoria forte di tre vittorie su tre con ben otto gol fatti e zero subiti ma al termine dei 90' è tornata in Lombardia ridimensionata perchè i Campioni d'Italia si sono comportati da adulti, superando le avversità e disputando un match da squadra matura.


Marchizza foto @De Cesaris

Maturità E' stata questa la chiave che ha permesso ai giallorossi di imporsi per due reti a zero sull'Inter. Giocando in inferiorità numerica per quasi una ora i capitolini non hanno permesso quasi nulla agli avversari. Difesa impenetrabile e centrocampo compatto hanno fatto si che i nerazzurri fossero costretti a giocare sulle vie laterali e le uniche occasioni pericolose, dette anche da Vecchi, sono frutto di giocate individuali. La forza mentale dei ragazzi di Trigoria e la compattezza in ogni reparto hanno praticamente annullato il gioco dei nerazzurri.


Bordin foto @De Cesaris

Protagonisti A brillare sono state le prestazioni di capitan Marchizza e Bordin. Il primo è il vero leader della squadra. Nonostante avesse di fronte uno dei giovani più temibili in circolazione, con la sua esperienza e con la sua fisicità è riuscito nell'intento di annullare Pinamonti. Giornata indimenticabile per il difensore giallorosso che corona la sua gara con il gol che ha aperto le danze. Il secondo è il metronomo del centrocampo, il cervello pensante della squadra. Partita di alto livello per il numero 6 di Trigoria sia dal punto di vista tecnico che tattico. Personalità, grinta e tanta corsa sono state le armi in più del folletto biondo che ha dato all'undici di De Rossi l'equilibrio tattico necessario per aggiudicarsi la vittoria nonostante l'uomo in meno per quasi tutta la gara.

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