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l'intervista

Lazio, Portanova: "Sto vivendo un sogno. Il gol lo dedico a mio padre"

Le parole del centrocampista classe 2000 che con la sua rete ha steso la Spal e quelle del tecnico Andrea Bonatti

16 Gennaio 2017

Manolo Portanova ©DelGobbo

Manolo Portanova ©DelGobbo

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A ridosso della gara partita vinta contro la Spal, il match winner Manolo Portanova è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel. “Sono contento per il gol e per la prestazione della squadra. La Spal era la miglior difesa del campionato, abbiamo tenuto testa a loro e siamo riusciti a segnare. Dedico il gol a mio padre che si sta sacrificando tanto per stare con me a Roma. Lui non è riuscito a vestire la maglia della Lazio, lo faccio io per lui. Non abbiamo avuto paura, abbiamo reagito dopo la sconfitta con la Roma. Dobbiamo continuare ad essere dei leoni  in campo senza mai smettere di mollare. Giocare nella Lazio è un sogno, ma vestire la maglia della Nazionale sarà ancora più bello. Giocando sotto età sono migliorato sotto ogni punto di vista, sono contento dei progressi, ma devo ringraziare il mister che mi sta dando tanta fiducia; io provo a ripagarlo in campo. Dobbiamo far bene nel girone di ritorno, è questo il nostro obiettivo. Corriamo tanto e dobbiamo essere più concentrati in fase di possesso. La fatica fisiologica non è un alibi, dobbiamo fare sempre meglio. Abbiamo dei bravissimi giocatori, mi trovo bene con la Primavera. Io devo correre, Rossi è già in Serie A è lui il leader”.

Image titleAnche il tecnico Andra Bonatti ha parlato dopo la vittoria contro la Spal: "Avevamo sofferto contro le squadre di metà classifica, che sono molto fisiche e agguerrite e mettono intesità, come Vincenza, Latina e Napoli. Divido questo campionato in tre tronconi. Oggi è stato un banco di prova importante per capire il nostro percorso di crescita. Sono contento dell’approccio alla gara, sapevo che l'avremmo sbloccata con un episodio. Segniamo spesso da dentro l’area, questo è un dato importante. In occasione del gol, Miceli ha calciato bene e la squadra è stata brava a ribaltare l’azione. È gusto che ci sia entusiasmo intorno a Rossi e che lui sia sicuro dei propri mezzi. Questa non deve essere un’occasione sporadica ma un trampolino di lancio per raggiungere le sue potenzialità tecniche e fisiche. È difficile avere la testa giusta quando si sale in prima squadra e poi si scende in Primavera. Avevamo la necessità che mettesse abnegazione, lo ha fatto: è un segnale importante della sua maturazione. Sono contento, vedremo come andrà il girone di ritorno. La palla è entrata, non importa come, contano solo la vittoria. I 27 punti ottenuti finora sono tanti, a lulgio non me li aspettavo: so da dove siamo partiti ma sono fiducioso del lavoro che facciamo. Vedo un grupo che si impegna. È la dimostrazione che il lavoro paga sempre. Rezzi l’ho voluto portare in panchina perché deve essere sempre concentrato ma sapevo che non lo avrei utilizzato. Dovidio ha avuto una lesione muscolare, pensavamo che i tempi sarebbero stati più rapidi. Sarac è in una nuova fase del protocollo riabilitativo. Ne avrà ancora per un mesetto, così come Beqiri, che però è leggermente avanti. All’inizio questa squadra era un colabrodo difensivo: nelle prime tre gare aveva subito 9 gol, ora farci gol è difficile. Gli attaccanti vincono le partite, le difese i campionati".

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