il focus
Il volo della Lazio: un capolavoro firmato Andrea Bonatti
Da Miceli centrale, alla promozione di Rossi in prima squadra, passando per l'inserimento di Portanova: il tecnico ha superato con idee e coraggio le difficoltà iniziali portando i biancocelesti in vetta al girone
Chissà quanto durerà la magia e se la Lazio riuscirà ad agguantare quei play off così lontani a settembre e diventati così vicini adesso che siamo a gennaio. Dopo anni di egemonia, gironi conquistati da Bollini prima e da Inzaghi poi, la Primavera capitolina si è ritrovata ad inizio stagione ad approcciarsi al campionato come mai le era successo: una rosa incompleta e un valore tecnico complessivo, almeno sulla carta, non da big; senza contare la sfiducia di tifosi e addetti ai lavori. L'addio improvviso di Cardelli (punto di forza della retroguardia e unico centrale insieme a Petro) prima del fischio d'inizio della stagione ha costretto il giovane Andrea Bonatti, nuovo tecnico e sconosciuto ai più, a rimboccarsi subito le maniche. Il primo esperimento, che ha lasciato tutti a bocca aperta, è stato quello che ha riguardato Alessio Miceli, centrocampista e fantasista da una vita, spostato per forza di cose al centro della difesa. Scelta confusionaria? Sì, istintivamente per tutti, ma non per Bonatti, che match dopo match, ha elevato il "Micio" a emblema della sua idea di gioco: palla a terra e concentrazione, sempre. Poi dall'Under 17 è arrivato Portanova, che nonostante la carta d'identità (classe 2000) si è calato perfettamente nelle dinamiche del centrocampo biancoceleste: grinta, completezza e capacità d'inserimento, qualità che mancavano all'undici di Bonatti. "Non ha i giocatori per giocare palla a terra", si diceva. Bonatti le voci ha continuato a non ascoltarle e ha proseguito per la sua strada. I fatti gli hanno dato ragione: la Lazio è lentamente diventata una big del girone A. Il coraggio iniziale ha dato i suoi frutti, poi vincere ha aiutato a vincere e gli aquilotti sono entrati in un piacevole vortice che li ha spinti sempre più su. Giusto sottolineare che senza Alessandro Rossi (miglior marcatore dei tre gironi) i punti in classifica molto probabilmente sarebbero stati di meno; adesso, dopo il suo graduale inserimento in prima squadra, Andrea Bonatti sarà costretto in tante occasioni a fare a meno del suo capitano, ritrovandosi a superare un ulteriore esame stagionale. Un primo passo però è stato fatto sabato a Napoli: lì davanti c'era il portoghese Al Hassan, oggetto misterioso a inizio stagione, che però non ha sentito la pesantezza di quel 9 sulla maglia e ha regalato la vittoria ai biancocelesti. Segno del destino o ennesimo capolavoro di Bonatti? Una non esclude l'altra. Questa Lazio non è più una sorpresa e nell'impronosticabile Girone A è riuscita a diventare nuovamente grande.