Cerca

focus

Spizzichino: un esordio simbolo del nuovo corso firmato Lensen

L'ascesa del classe '99, passato in appena due anni dalla Tor Tre Teste alla prima in A, riassume alla perfezione il modus operandi del rinnovato settore giovanile biancoeleste

31 Maggio 2017

Spizzichino, primo prodotto del nuovo corso firmato Lensen © DelGobbo

Spizzichino, primo prodotto del nuovo corso firmato Lensen © DelGobbo

Spizzichino, primo prodotto del nuovo corso firmato Lensen © DelGobbo

Giorgio Spizzichino ha esordito in Serie A. Con i ritmi frenetici che il mondo dell'informazione ha ormai assunto questa non è più una notizia. Notizia è però tutto quello che c'è dietro, o meglio, tutto ciò che simboleggia quella decina di minuti corsi in campo dal ragazzotto scuola Tor Tre Teste. Spizzichino è infatti il primo risultato del nuovo corso voluto da Joop Lensen per il settore giovanile della Lazio che, in appena due anni, ha saputo portarlo dal sintetico di Via Candiani al manto erboso dello Scida. Le differenze rispetto al passato sono evidenti già dalla scelta del giocatore che viene pescato dalla Tor Tre Teste nell'estate del 2015. Spizzichino viene acquistato dopo che gli osservatori biancocelesti (altra novità introdotta da Lensen visto che prima non esisteva un vero e proprio gruppo scouting dedicato al settore giovanile) ne osservano le gesta durante il campionato degli Allievi Fascia B. Qui Spizzichino si mette in mostra, pur non essendo il nome più illustre tra i classe '99 di Via Candiani. Nel tridente di Di Nunno, ancor più che Giorgio, spiccano infatti Trincia, capocannoniere, e Ferrini, leader tecnico della squadra. La Lazio li chiama in blocco salvo poi tenersi i primi due. Il cammino di Spizzichino nei professionisti parte in salita, anno non semplice con gli Allievi di Santoni che in quella stagione schierano un gruppo misto '99 – 2000. Anno di crescita con un occhio al futuro più che al presente. Le qualità infatti ci sono tanto che per lui arriva la riconferma con la Primavera. Qui subentra il lavoro della società che con Bonatti da il via ad una vera e propria metamorfosi tecnica. Da attaccante esterno, Spizzichino viene infatti abbassato al ruolo di terzino destro. Il ragazzo, e di questo gli va dato merito, fa spallucce e lavora. Suda, fatica e si impone in quella che è la sua nuova vita continuando però sfruttare quella facilità di corsa e quella potenza fisica che da sempre sono un po' il suo marchio di fabbrica. Da qui in poi è storia recente, la Primavera biancoceleste stupisce tutti e con lei Spizzichino che, da domenica, può finalmente dire “Ce l'ho fatta”. Con lui però ce l'ha fatta anche la Lazio di Lensen che in due anni ha scovato un talento, lo ha plasmato umanamente e tecnicamente per poi lanciarlo in prima squadra. 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Gazzetta Regionale

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alle nostre newsletter

EDICOLA DIGITALE

Dalle altre sezioni

Dalle altre sezioni