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04 Febbraio 2019
Cangiano esulta dopo il 3-0 ©Raffaele Conti
"Molto". Vi spoileriamo subito la risposta alla nostra domanda. Perché i fatti parlano chiaro: Gianmarco Cangiano è diventato imprescindibile per la Roma. Ha scalato le gerarchie, al primo anno di Primavera, poi a suon di giocate ha convinto De Rossi match dopo match. E se poi c'è il Milan, son dolori per i diavoli. Sì, perché il primo gol in questa categoria Magic Box l'ha segnato proprio nella gara d'andata contro i rossoneri. In quei novanta minuti però non si accontentò, siglandone addirittura altri due. Seconda giornata di campionato, un impatto devastante. A dir la verità poi il suo feeling con la porta avversaria si è un po' raffreddato, come il clima: l'inverno ha portato meno reti, ma comunque una crescita fisica ed emotiva notevole. Gianmarco è semplicemente maturato e adesso non è più un semplice e cinico funambolo, è un po' tutto: il Milan, nuovamente, lo sa bene. Uno spettacolo, al punto che chi era presente sabato al Tre Fontane si è dimenticato della pioggia. Un girone dopo, quel feeling con la porta è ritornato e con modalità devastanti: prima un bolide sotto la traversa, poi una mezza rovesciata splendida con la palla che prima schizza sull'erba bagnata e poi si infila all'incrocio. Soncin può solo guardare. De Rossi può solo sorridere. Nel secondo tempo c'è ancora spazio però per la specialità della casa: affondo sulla sinistra, palla sul destro e gran tiro a giro da fuori area con il pallone che va a levare le ragnatele dalla porta rossonera. Poi il sigillo di Celar, il triplice fischio, la (seconda) convocazione con i grandi di Di Francesco nel posticipo - indovinate un po' - contro il Milan e una domanda, che tutti al Tre Fontane si sono posti: "Ma quanto è forte Cangiano?"
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