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Focus
29 Ottobre 2019
Frosinone, Luigi Marsella ©FrosinoneCalcio
Questa fase della stagione per il Frosinone ripercorre e segue senza discostarsi di una virgola uno dei più celebri passi della Bibbia: tra sabato prossimo ad Ascoli e il successivo alla "Città dello Sport" con il Lecce, ci saranno due incroci alla Davide contro Golia. Il problema per i giallazzurri è profetico: nella recita i panni del gigante filisteo li vestiranno gli avversari, rispettivamente leader e vice-capolista del girone B a quota 15 e 14 punti. La benevolenza delle sacre scritture, insegna nel mare magnum dei comandamenti, che esistono i miracoli e i ciociari - sfortunati e condannati dagli episodi con il Cosenza - possono sovvertire i pronostici.
Superata la boa rossa del girone di andata, al penultimo posto con una lunghezza di margine sulla Salernitana - maglia nera del raggruppamento - ora i "marselliani" avranno da prendere le misure con le due Cime Coppi. Se il primo (Ascoli) è il temibile Gavia (2621 m), il secondo (Lecce) ha le pendenze brutali del Pordoi (2239 m). Come attrezzarsi per superare senza crolli vertiginosi le vette? Avanzare scarichi dallo zaino della pressione, giocarsela, pressare. Seguendo la lezione dell'aggressività, impartita dalla cattedra dal prof. Pep Guardiola a margine della vittoria del City sull'Aston Villa: “Per me è la qualità fondamentale per riconquistare il pallone, attaccare, passare la palla, segnare. Se lo dimentichi resti al palo, se lo ricordi vinci”. Mai banale l'allenatore di Santpedor. Squadra corta, pressing, corsa. Chissà che con un'impronta guardiolesca ai ragazzi di Luigi Marsella non riesca l'impresa.
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