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FOCUS
11 Dicembre 2019
Il 3-1 di sabato al Pisa è un contenitore di storie. In particolare di una storia. Procediamo con ordine: il Frosinone batte i toscani di Ciccio Baiano e fin qui tutto nella norma, vista la differenza sostanziale di classifica. Nella trama della gara subentra un "One Man Show". Indossa la maglia numero nove, segna in tutte le varianti e ha lo spirito del trascinatore oltre che del finalizzatore: ormai ogni sabato per lui è festa, o meglio festival del gol. Ogni settimana il giorno festivo da circoletto rosso è da "Sabato del Villaggio" leopardiano, per lui che in effetti è un poeta del pallone. Pierluca Luciani gli ha messo le cinture di sicurezza e l'ha portato nella vetrina dei trofei a casa. Soddisfatto, felice, solare insieme alla sua famiglia.
Quando calcia strofina il pallone come fosse la lampada magica di Aladdin: tac, colpo di genio, aggira l'avversario e la mette dove sembra impossibile per il resto della platea che in visibilio e con la testa rotante da gufo lo ammira e lo applaude. Il bello è questo: oltre ai gol moltiplica il lavoro in pressing e si fa in quattro per aiutare la squadra. Riceve palla in ogni zona di campo e in circostanze diverse, che sia di spalle o fronte porta, fa sembrare tutto un mero esercizio di stile: Luciani è un calciatore che fa la differenza perché si è convinto di poterla fare con i suoi modi e i suoi tempi, ubbidendo soltanto alla logica del suo talento e dei suoi istinti. Un po' come John Snow nel "Trono di Spade": acuto osservatore delle situazioni, pronto a colpire quando il nemico meno se lo aspetta. Ora che un pallone è il regalo che si è fatto e guadagnato sul campo non resta che allacciarci le cinture e continuare a seguire la saga dei "Game of Goals". Sir Pierluca Luciani is on fire. Altre combo letali sono in programmazione.
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