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Focus
17 Marzo 2020
In primo piano Franco @DeCesaris
Una difesa camaleontica, che sembra essersi stabilizzata però nelle ultime partite, o per meglio dire consolidata. La Lazio ci ha messo un pò per trovare la quadra giusta, ma alla fine sembra che la scelta sia stata fatta. Andiamo a vedere attraverso i numeri e una breve cronistoria l'andamento e i protagonisti del reparto arretrato biancoceleste. Partiamo dal numero di gol subiti in stagione: sono 32, nella media delle squadre del campionato di Primavera 1. In questa speciale graduatoria, infatti, i biancocelesti sono ottavi, a pari merito con il Genoa e tenendosi dietro corzazzte come la Roma. Quindi in fin dei conti un risultato abbastanza positivo, considerando anche i tanti cambiamenti adottati da Menichini. Tra gol subiti in casa e gol subiti in trasferta la differenza non è enorme: sono 17 quelli tra le mura amiche e 15 quelli invece incassati lontano da Roma. Questo indica un andamento migliore in trasferta, fatto che non sorprende visto che la maggior parte dei punti, o almeno quelli pesanti, la Lazio li ha ottenuti fuori da Formello. Quella dei capitolini è una difesa goleador. Dei 23 gol fatti, 9 vengono dal reparto arretrato. Una percentuale altissima (39%), che rende quella biancoceleste una delle migliori del campionato quando si tratta di gonfiare la rete avversaria. Il goleador è Franco a quota 3, al quale segue Falbo a 2 e via via tutti gli altri, con Armini e Kalaj su tutti. Passando dai numeri alla storia, quella della difesa capitolina è veramente interessante. Si è partiti con una difesa a tre, che aveva come protagonisti Cipriano, Armini e Kalaj. Ndrecka era il quinto di sinistra, mentre De Angelis quello di destra. Con il passare delle giornate e le prime difficoltà che venivano a galla, Menichini opta per un cambiamento radicale. Via la difesa a 3, dentro quella a 4. Non più Cipriano titolare, ma spazio a Franco al centro della difesa accanto a Kalaj. Falbo prende il posto di Ndrecka come terzino, e Armini? Con il capitano della Lazio si è deciso di andare verso una trasformazione: da centrale a terzino destro, con De Angelis che saluta la capitale direzione Cosenza, lasciando spazio e tempo ad Armini di adattarsi. E nonostante le prime difficoltà, a conti fatti la scelta ha pagato. Ora, infatti, nonostante la Lazio sia una squadra decisamente più offensiva, riesce a reggere meglio, abbassando la media gol incassati e risultando molto più solida rispetto ad inizio stagione. Una crescita collettiva, della quale i meriti sono da suddividere tra tutti i protagonisti, in una stagione che per la squadra biancoceleste stava girando dalla sua parte, fino allo stop del campionato.
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