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L'INTERVISTA
14 Aprile 2020
Giacomo Molinari con la maglia del Trapani ©Instagram
Ha fatto parte di una delle annate più forti che il settore giovanile della Roma abbia mai costruito, con una ciliegina tricolore posta in cima ad una dolcissima torta il 21 giugno 2018. Giacomo Molinari, ora nella Primavera del Trapani, si è raccontato a tutto tondo, partendo proprio dall'esperienza nella Capitale: "Siamo stati un gruppo fantastico, cresciuti tutti insieme sin dai tempi della scuola calcio fino ad arrivare allo Scudetto centrato con l'Under 17. Il segreto del nostro successo? L'amicizia, in campo e fuori. Tutti lottavano per tutti, nessuno si tirava mai indietro se c'era da correre per un compagno. Grande merito a mister Francesco Baldini che ha saputo tracciare le linee guida giuste e accompagnarci in quella fantastica cavalcata. Quell'anno è stato davvero meraviglioso e lo porterò per sempre nel mio cuore. Così come porto nel cuore alcune persone che mi hanno visto crescere: Massimiliano Darretta, Antonello Mattei e Marco Scisciola su tutti. Quest'ultimo ci ha purtroppo lasciato da poco tempo, per me è stato come un secondo padre. Sono arrivato alla Roma quando avevo appena 9 anni, mi ha visto maturare e credo che lì dentro nessuno mi conosceva meglio di lui. A livello tecnico è stata una figura fondamentale per la crescita mia e dei compagni, un vero artista del calcio. Quello che più mi ha segnato è stata però l'umanità di Marco, una persona fantastica che sapeva darti sempre i consigli giusti al momento giusto. Un amico con cui scherzare nei momenti di felicità ed una spalla su cui piangere nei periodi più complicati". Giacomo Molinari è poi passato a parlare del settore giovanile giallorosso: "Penso che la Roma abbia da sempre un grande vivaio, ma a volte i talenti a disposizione non vengono sfruttati a dovere, al momento del salto in Primavera si preferisce acquistare dall'estero piuttosto che valorizzare i giovani in casa propria.
Ci sono vari esempi, sia in questa stagione sia in quelle passate, di ragazzi che avrebbero potuto esordire in prima squadra e non ci sono riusciti. Diciamo che, secondo il mio modesto parere, la Roma crede nei giovani ma non abbastanza". L'esterno del Trapani ha proseguito parlando del giocatore a cui si ispira: "Nasco come centrocampista e sin da bambino il mio idolo è sempre stato Daniele De Rossi. A Trapani sono stato spostato terzino e per quanto riguarda questo ruolo mi piace molto Aleksandar Kolarov, per come interpreta la posizione in campo e per il suo stile di gioco". E conclude con un messaggio per i più piccoli: "E' importante restare a casa, so che è difficile, lo è anche per me, ma purtroppo la situazione è questa. Dobbiamo aspettare che l'emergenza finisca per tornare alla nostra quotidianità. Nel frattempo non possiamo far altro che allenarci per mantenere la forma fisica migliore. Il Trapani ci supporta con programmi a distanza e videoconferenze per far sì che non venga perso il ritmo".
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