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L'INTERVISTA

Laurenzi si racconta: "La Roma, il Trapani, De Rossi e..."

L'ex capitano dei 2001 giallorossi ricorda i migliori momenti nella Capitale e non solo...

18 Aprile 2020

Francesco Laurenzi con la maglia della Roma ©De Cesaris

Francesco Laurenzi con la maglia della Roma ©De Cesaris

Francesco Laurenzi con la maglia della Roma ©De Cesaris

Una vita a Roma, una vita per la Roma. Francesco Laurenzi è uno di quelli che si è cucito la maglia giallorossa addosso, diventata poi una vera e propria seconda pelle. Fino all’estate del 2018, quando ha dovuto fare le valigie e metterci dentro tutti i migliori momenti vissuti nella Capitale: “Vincere lo Scudetto con l’Under 17 mi ha provocato delle emozioni che non dimenticherò mai, è stata senza dubbio una delle sensazioni più belle della mia vita. Dopo due finali perse (nei campionati di Under 15 e Under 16, ndr) non era facile continuare a giocare in quel modo, ma il gruppo andava oltre ogni logica. Eravamo uno spogliatoio di amici, e poi di compagni, in cui tutti lottavano per tutti senza arrendersi mai. Prima di ogni partita ci caricavamo a vicenda, tra di noi un affiatamento incredibile. Non è facile essere il capitano, hai delle responsabilità importanti ma i miei fratelli rendevano tutto molto semplice - esordisce così l’ex capitano dei 2001 giallorossi, che poi prosegue – Durante gli allenamenti spesso venivano i ragazzi della prima squadra, uno su tutti De Rossi che ci diceva di non mollare mai. Posso dire che Daniele è stata una figura importantissima all’interno della Roma, e questo si sa già, ma è stato fondamentale anche per noi giovani. Ricevere consigli da un campione di quel calibro ti spingeva a dare il massimo”. Tanti gli anni con la lupa sul petto, anni di fatica, anni a sradicare palloni dai piedi degli attaccanti avversari: “A chi mi ispiro? Sergio Ramos, un difensore modello. Spesso vedo le partite del Real Madrid per studiare i suoi movimenti, per me rappresenta un giocatore di grande ispirazione”. Ora al Trapani, Laurenzi ci racconta i segreti del successo siciliano, considerando la seconda posizione raggiunta: “Sta tutto nell’allenamento, lo staff è di alto livello e ci permette di lavorare nel migliore dei modi. Tra ragazzi ci vogliamo bene, il gruppo è coeso ed in campo si vede. All’inizio non si pensava che potessimo fare così bene, ma con i sacrifici si possono raggiungere anche obiettivi impensabili ai nastri di partenza”. E sul Coronavirus: “Giusto bloccare tutto, bisogna stare a casa, non uscire e rispettare le regole che ci vengono proposte dal governo. In questo momento c’è la necessità di essere un paese unito, solo così usciremo da questa situazione. Dopo la sospensione definitiva dei campionati giovanili al di sotto della Primavera penso che interromperanno del tutto anche la nostra categoria, qualora dovesse essere così credo che annullare la stagione sia la soluzione migliore”.

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