l'intervista
Nicolato: “Quando riprenderemo a giocare puntiamo sui giovani”
L’allenatore dell’Under 21 ha rilasciato una lunga intervista sui canali web della federazione offrendo diversi spunti interessati
Ai microfoni ufficiali della federazione, il ct dell'Italia Under 21 Paolo Nicolato ha rilasciato una lunga intervista (clicca QUI per leggerla). Diversi i temi trattati dal tecnico, spaziando dalla vita privata sino ai gusti musicali, che ha offerto diversi spunti interessanti. Il primo è su come lo stop del calcio influirà sui programmi futuri dell'Under 21: "Dovremo capire come un’eventuale compressione degli impegni potrà conciliarsi con i campionati. Non ultimo, attendiamo di sapere se sarà mantenuta la squadra dell’attuale biennio, dato che, slittando le competizioni di molti mesi, alcuni ragazzi si ritroveranno ad avere 24 anni e, salvo specifici provvedimenti, dovranno uscire dal gruppo per ragioni anagrafiche. A tale riguardo, non so quanto sarebbe giusto privarli di un’esperienza tanto formativa come quella dell’Under 21". A Nicolato viene poi chiesto che indicazioni aveva dato la stagione agonistica interrottasi a marzo:
"A livello di giovani, bisogna fare una differenza tra le due serie. In Serie A non molti ragazzi hanno avuto la possibilità di giocare con continuità; e alcuni di quelli che lo hanno fatto fanno già parte della Nazionale maggiore. Motivo per cui abbiamo costruito una squadra a partire da un nutrito gruppo di giocatori militanti in Serie B, campionato che ha offerto ai giovani un minutaggio di impiego maggiore". Infine il ct lancia uno sguardo al futuro, sperando in uno spazio sempre maggiore per i giovani: "Per ruolo e convinzione, sono sempre stato portato a pensare al calcio come a uno sport per i giovani. Nel nostro mondo i risultati arrivano se si trovano i ricambi giusti e se germogliano nuovi campioni. Quindi mi auguro che alle nostre nuove leve siano assegnati sempre più ruoli da protagonista. D’altra parte, sono le opportunità concesse che danno modo alle persone di mostrare il proprio valore, magari anche a 16 anni".