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Roma, la situazione Riccardi: l'emblema di una politica sbagliata?

Troppo per la Serie B, troppo poco per la Serie A. Nella Capitale pare non ci sia spazio ma la Primavera inizia a stare stretta

16 Giugno 2020

Alessio Riccardi ©De Cesaris

Alessio Riccardi ©De Cesaris

Nelle ultime settimane si sono fatte sempre più insistenti le voci che vedrebbero Alessio Riccardi salutare la Capitale per cercare, finalmente, di mettere in mostra le sue qualità in grandi palcoscenici, ma la situazione che si è venuta a creare non è delle migliori, forse frutto di una politica sbagliata. Proviamo ad analizzarne le varie sfumature.


Primavera stretta, ma in prima squadra...

Alessio Riccardi ©De Cesaris

Era il 14 gennaio 2019, allo Stadio Olimpico Roma e Virtus Entella si davano battaglia per proseguire il cammino in Coppa Italia ma nella ripresa arriva una sostituzione che, almeno per un istante, avrà fatto sognare tanti tifosi giallorossi. Fuori Lorenzo Pellegrini, dentro Alessio Riccardi. Insomma, uno di quei pensieri tipicamente romanisti di chi smania per cercare, anzi ritrovare, una bandiera, un simbolo. Dopo quel debutto, però, il nulla. Salvo qualche convocazione sparsa nei vari impegni della Roma, il Piccolo Principe non riesce più a mettere piede in campo con la prima squadra. Il percorso in Primavera continua comunque alla grande, tanto nella scorsa stagione quanto questa in corso. Fino allo stop, infatti, il fantasista classe 2001 ha messo a segno 11 gol in campionato oltre ad una valanga di assist e, soprattutto, ha fatto capire che le giovanili sono diventate decisamente strette per lui. Ma, come detto, in prima squadra non è più riuscito ad accumulare minuti. La società non lo ha reputato ancora pronto? Probabile. Avrebbe comunque meritato qualche altra apparizione, magari in quelle gare dal risultato già acquisito? Sicuro. 


Ruolo ancora da definire

Da due anni a questa parte Alessio Riccardi non è forse ancora riuscito a trovare il proprio ruolo ideale. O meglio, forse lui lo sa qual è, ma non sono dello stesso parere gli addetti ai lavori. Nelle ultime due stagioni ha giocato sia da intermedio che da trequartista, mentre negli ultimi tempi Alberto De Rossi lo ha dirottato sull'esterno. Le qualità tecniche per agire nel vivo del campo ci sono tutte, letture e visione di gioco non mancano, anzi; ma forse il motivo di questo spostamento è un altro ed è dovuto ad un fisico non proprio da gigante. Probabilmente ci si aspettava un potenziamento strutturale diverso, invece Riccardi sotto questo punto di vista non è cresciuto così tanto, e sappiamo bene quanto questo aspetto sia ormai fondamentale nel calcio di oggi. 


Troppo per la Serie B, troppo poco per la A

Alessio Riccardi durante il derby ©De Cesaris

Come detto precedentemente, nelle ultime settimane si stanno facendo sempre più insistenti gli interessamenti da parte di alcuni club nei confronti di Alessio Riccardi. Lo scorso anno sembrava a buon punto la trattativa Rugani-Roma, affare nella quale sarebbe rientrato proprio Riccardi in direzione Juventus. Negli ultimi tempi, invece, si è fatto sotto con decisione il Sassuolo, con Torino e la stessa Juventus che restano guardinghe. Se Riccardi dovesse andare via dalla Roma (nel caso verrebbe comunque inserita la clausola del diritto di recompra come fu per Lorenzo Pellegrini) andrà certamente in una squadra che gli garantirebbe un minutaggio importante, ma qui una domanda sorge spontanea: non avendo ancora esordito in Serie A, sarebbe pronto per essere gettato subito nella mischia? A sentire il suo procuratore, Michelangelo Minieri, sì. L'agente del calciatore, infatti, un mese fa ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport affermando con decisione che Riccardi è pronto per palcoscenici importanti. A complicare una situazione già di per sè non idilliaca c'è l'"esclusione" della Serie B tra le possibili ipotesi, considerando l'importante stipendio che percepisce il calciatore giallorosso. Con l'ultimo rinnovo del contratto fino al 2023 l'ingaggio di Riccardi è salito a 500 mila euro (netti) all'anno, un salario che sarebbe certamente oneroso per molti club della serie cadetta, addirittura insostenibile per altri. E qui il discorso si allarga a quei moltissimi giovani in rampa di lancio, ma ancora nel settore giovanile, ai quali vengono rinnovati contratti dalle cifre ingenti e che poi rischiano di inciampare se nel proprio cammino trovano qualche ostacolo. In questo senso la Roma sembra stia invertendo il trend, per necessità più che altro, considerando le condizioni poco felici delle casse del club. Si prospettano settimane caldissime, sia per Alessio Riccardi che per la società capitolina. 

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