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Eliminazione cocente per il team biancoceleste, con un undici titolare completamente rivoluzionato
09 Novembre 2022
Stefano Sanderra, allenatore della Lazio (Foto ©De Cesaris)
LECCE - LAZIO 5-0
LECCE Borbei, Russo, Abdellaoui, Hasic, Salomaa (14’st Daka), Vulturar (14’st Borgo), Burnete (14’st Carrozzo), Berisha (30’st Minerva), Dorgu (1’st Munoz), Samek, Corfitzen PANCHINA Moccia, Leone, Pascalau, Dell’Acqua, Kausinis, Milli ALLENATORE Coppitelli
LAZIO Morsa (34’st Martinelli), Cannatelli, Di Nunzio, Akwasingi (13’st Sardo), Cannavaro, Kane, Napolitano, Coulibaly (35’st Cervello), Carbone (13’st Reddavide), Troise (20’st Giranelli), Rossi PANCHINA Martinelli, Gningue, Plutnik ALLENATORE Sanderra
MARCATORI Hasic 2’pt, Burnete 27’pt, Corfitzen 30’pt e 45’pt, Carrozzo 30’st
Arbitro Mastrodomenico di Matera ASSISTENTI Aletta di Avellino e Rabilotta di Sala Consilina
NOTE Ammoniti Cannatelli, Borgo Angoli 10-0 Fuorigioco 2-0
Mercoledì nero per la Lazio di Sanderra, che in quel di Lecce incassa un ko dai connotati pesantissimi, in cui però i giocatori scesi in campo hanno davvero poche responsabilità. I capitolini decidono di lasciare a casa l’intero blocco della formazione titolare per preparare al meglio la grande sfida di domenica contro il Crotone, sacrificando così, senza nasconderlo neanche troppo, il cammino in questa manifestazione. Se da un lato ciò ci ha fatto vedere l’esordio di diversi ragazzi più giovani, da Cannatelli, Giranelli e Gningue a Sardo e Di Nunzio, finendo con quello più lampante del classe 2007 Giovanni Carbone dal primo minuto, dall’altro è innegabile come abbia costretto i calciatori a sobbarcarsi una responsabilità troppo grande, dovendo gestire una gara tosta, contro un avversario forte con un undici mai visto né tanto meno immaginato ad inizio stagione. Sulla partita non c’è molto da spiegare; l’andazzo si capisce dopo pochi secondi quando Akwasingi rischia di tradurre in autogol il traversone insidioso di Salomaa, ma per sua fortuna la traversa lo grazia solo con il corner. Dalla bandierina però la sfera arriva molto tranquillamente a Hasic che di destro gonfia la rete del vantaggio casalingo. Gli ospiti provano con timidi tentativi ad alzare il baricentro, affidandosi al trio Troise-Coulibaly- Napolitano, gli unici ad avere veramente un po’ d’esperienza a questo livello, senza riuscire però a trovare i canali giusti. Trascorsi venti minuti i giallorossi cominciano il loro show, trovando un tappeto rosso dovuto alle dimensioni ampiamente diverse delle due squadre considerando il contesto sopra descritto. Nei pressi del 27’ Burnete si muove bene da perno contro il difensore, una volta giratosi batte Morsa servendo il raddoppio. Lo sconforto laziale peggiora ancor di più alla mezz’ora, quando lo stesso numero nove al termine di una bella discesa mette al centro dove Corfitzen è puntuale nell’appoggiare in rete il più facile dei tap-in. A quel punto la truppa di Sanderra esce definitivamente dal campo, la bussola ormai è smarrita, e deve pensarci Morsa con un paio d’interventi pregevoli ad evitare una figura pessima ai suoi. Quando scocca il 45’ però il portiere classe 2004 non può nulla nel duello con Corfitzen, glaciale nel piazzare il poker che anticipa il duplice fischio dell’arbitro. La ripresa procede a ritmi naturalmente più bassi, la squadra di Coppitelli capisce la situazione offendendo solo al 30’ con l’acuto di Carrozzo, che vale la manita, sbagliando però anche altre occasioni in area di rigore, non aumentando l’agonia biancoceleste. I pugliesi quindi passano, e nel prossimo turno affronteranno la Roma di Guidi.
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