Primavera 2
Lazio, il primato ora c'è. Ma sicura che Brasili non ti serva più?
Finalmente ci siamo. Verrebbe da dire così, vista la cavalcata di una Lazio che si è pian piano riscoperta, studiata, analizzata, fino a trovare la forma migliore. Questa ad oggi ha portato alla tanto agognata vetta del girone B, che vale la promozione diretta in Primavera 1, obiettivo naturale di questa stagione, soprattutto dopo la delusione dell’annata passata. I biancocelesti si ritrovano all’interno di una striscia senza dubbio di importante rilievo, avendo piazzato sette vittorie nelle ultime nove gare disputate. In quel di Monopoli due giorni fa, le Aquile hanno firmato il nuovo capitolo di questa avvincente saga, passando grazie al rigore, da lui procurato, del neo arrivato Baldé al 13’ della ripresa. Un penalty salvifico, che ha riportato indietro con la memoria tutti quanti. Dieci anni fa un altro Baldé, Keità, spadroneggiava alla corte di Bollini, mentre oggi Mahamadou, il fratello, consegna dal dischetto i tre punti ai capitolini, dopo un impatto assolutamente positivo con la squadra di Formello. Non tutti i sorrisi però sono eterni, ma a volte nascondono qualche piccola, potenziale crepa. Le coperte si rivelano in certi casi troppo corte, così come tra le Aquile. Difatti nelle ultime due uscite i laziali non hanno mostrato la miglior versione di loro stessi, faticando a dismisura con l’Ascoli, in cui arrivò comunque un pari con qualche rimpianto, e di certo zoppicando leggermente sul campo del Monopoli. Senza dubbio un paio di settimane non eccellenti rientrano appieno nel corso di una stagione, anche se qualcosa sembra nascondere delle possibili difficoltà future. Il mercato svolto dal direttore Fabiani è stato di quelli importanti, avendo come conseguenza però degli stravolgimenti nella rosa. L’arrivo dello stesso Baldè ha portato Sanderra a dover virare, fino a questo momento, su un assetto che valorizzasse maggiormente le fasce, scegliendo un attacco più leggero. Proprio questo sembra essere il tassello ancora da incastrare nel giusto modo. Difatti le sei vittorie consecutive arrivate nel periodo tra novembre e dicembre, hanno visto il gruppo compattarsi, grazie allo sbarco dei 2005, insieme ad una squadra più sciolta e propositiva. L’impressione la si vedeva dal punto di vista tattico, vedendo come Sanderra aveva optato per un coppia offensiva, in cui Brasili faceva da perfetto compagno a Valerio Crespi. La punta dell’U18 si era messa subito a disposizione, facendo il lavoro sporco, e muovendosi bene in modo da attivare le folate dell’ex Savio. Proprio il talento cresciuto in quel del Vianello sembrava aver trovato la miglior condizione possibile con a fianco Diego Brasili, che, in quelle vesti, dava l’impressione di aver reso più pericolose anche le offensive di Saná Fernandes, in grado di svariare sull’intera trequarti, creando di continuo scompiglio agli avversari. La quadra era lì a portata di mano, ma adesso lo scenario è ben diverso: il centravanti è tornato in U18, mentre la Primavera si prepara ad un nuovo schieramento, con l’attesa di vedere anche il giovane Cogo. Ai posteri l’ardua sentenza, nonostante i cambiamenti nello scacchiere richiedano diverso tempo per esser immagazzinati.